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Che fine ha fatto Cappioli, dal gol nel derby al mare in Indonesia

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Il padre, macellaio, si chiama Romolo e suo zio (gemello di Romolo) si chiama Remo: poteva non esserci la Roma nel destino di Massimiliano Cappioli? Una vita a inseguire due sogni, coronati entrambi, una carriera cui è mancata solo la ciliegina della nazionale a Usa ‘94 (“diciamo per colpa mia, va”) e la beffa di aver regalato con il Perugia dove giocava quell’anno, lui romano e romanista dentro, lo scudetto alla Lazio nel 2000. E’ una storia tutta da raccontare quella dell’ex esterno che dalla gloria col pallone ha finito con il vivere a Bali a prendere il sole sei mesi all’anno assieme alla compagna indonesiana.

Cappioli ha sempre sognato un gol nel derby

A Il Romanista Cappioli confessò: «Avevo due grandi sogni quando ero piccolo: fare il calciatore indossando la maglia della Roma e segnare nel derby era il primo, vivere su un’isola bellissima al caldo perenne il secondo. Dopo aver segnato in quella partita, dovevo realizzare l’altro sogno. Mi considero un uomo fortunato».

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E fortunato lo è stato anche quando fu scovato nei Pescatori Ostia negli anni ’80, dove giocava assieme a quel Delvecchio che avrebbe ritrovato in giallorosso. Dalla prima stagione alla Roma al Cagliari dove viene valorizzato da Ranieri, poi ancora alla Roma dove diventa un idolo per tre stagioni. Grazie sempre a quel gol nel derby.

La rete alla Lazio sotto la Sud il giorno più bello di Cappioli

“si incontra sempre qualcuno che ti ferma e ti dice: “Cappioli, ricordi il gol al derby?”. E come non lo ricordo, chi se lo scorda. È come un marchio: ho segnato al derby e abbiamo vinto nel contesto ideale. Ho coronato il mio sogno: gol sotto la Curva Sud, contro una Lazio forte che secondo i pronostici doveva distruggerci, gara trasmessa in diretta sulla Rai: è stato il mio giorno perfetto. Il giorno più emozionate della mia vita. Potevo anche smettere dopo quella partita”.

Il rammarico di Cappioli: aver regalato lo scudetto alla Lazio

Poi lascia Roma (“per colpa di Carlos Bianchi, pensate che voleva vendere anche Totti”) e girovaga tra Udinese, Atalanta, Perugia, Palermo ma c’è una storia per ogni tappa. Specialmente a Perugia. A il posticipo ricorda: “Perugia-Juve del maggio 2000. La Juve ha sbagliato tutto, ha giocato una partitaccia. Sembrava che fosse il Perugia a dover vincere lo scudetto. Poi c’è stato l’intervallo di 45 minuti. Pioveva. La Juve doveva farci cinque gol, ma non è stato così. Per loro era una finalissima. Sul campo però hanno fallito.

Ho provato un grosso dispiacere perché abbiamo fatto vincere la Lazio. All’Olimpico sul maxi-schermo uscì il mio nome: Perugia-Juve 1-0, gol di Cappioli. Lo fecero di proposito. Al ritorno mi hanno chiamato i miei amici: non volevano che tornassi a Roma perché avevo fatto vincere la Lazio, ma non era vero… Io stavo in panchina, credo sia stato l’unico match in cui non ho messo piede in campo. Era una partita che non potevamo giocare senza nerbo. L’anno prima il Milan vinse lo scudetto all’ultima giornata a Perugia proprio a discapito della Lazio. Tutti dicevano che Gaucci se l’era venduta, quindi dovevamo dare il massimo. Noi l’abbiamo dato e la Juve no, poi c’è stata l’interruzione e tutti i tifosi della Lazio all’Olimpico. E’ stata una tragedia, al ritorno per Roma sull’autostrada ci veniva da piangere”.

Anche a Palermo Cappioli è stato un idolo

Lascia poi la serie A ed accetta la sfida di Palermo, diventando il protagonista indiscusso della promozione in B. “Per la gente di Palermo ero un campione che aveva lasciato la A per andare in C. Ho fatto 15 gol importantissimi”. Da allenatore a girovago che si gode il mondo. Ha provato dopo aver smesso di giocare con la carriera di allenatore, iniziata al Pescatori Ostia. Poi ha chiuso col calcio: “Sono andato in giro per il mondo. Sono stato negli Stati Uniti in California e a Las Vegas. Ho visto New York, San Francisco e Los Angeles. Mi sono goduto il mondo e spero di godermelo ancora. Alla mia età capisci che la vita è breve e che passa tutto in fretta. Mi piace però giocare a padel. Faccio tanto sport: al mare pratico surf e windsurf. Farlo mi fa stare bene”.

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