Premettiamo immediatamente che il caso non è affatto chiuso e che quanto sta avvenendo attorno alla positività a un farmaco proibito di Kamila Valieva è quanto di più peculiare, in questa edizione dei Giochi Olimpici invernali.
Il Tas, chiamato a pronunciarsi sul presunto doping della pattinatrice russa (autentico fenomeno da quadruplo salto) con un consiglio di tre arbitri presieduto da un italiano, Fabio Iudica, ha stabilito che la Valieva, 15 anni appena, non debba essere sospesa come deciso dall’agenzia antidoping russa (Rusada).
Olimpiadi invernali di Pechino 2022: la Valieva ci sarà
Secondo quanto avrebbe valutato il tribunale privarla della competizione senza aver ancora esaminato il suo caso di positività le procurerebbe un pregiudizio “irreparabile”. Per ora, dunque, Kamila potrà proseguire il suo percorso olimpico, a Pechino 2022, e verosimilmente potrà misurarsi con i suoi stessi limiti oltre a quelli delle avversarie nella gara più ambita che potrebbe valerle un altro oro, dopo quello a squadre da cui è scaturita l’indagine.
Olimpiadi invernali: la positività della Valieva, la ricostruzione e le ragioni
La Valieva è risultata positiva alla trimetazidina, un farmaco per le ischemie del cuore in un test del 25 dicembre ai Campionati nazionali di san Pietroburgo, ma il laboratorio svedese di Stoccolma che lo ha effettuato ha comunicato il risultato solo una settimana fa, dopo che il nuovo prodigio del ghiaccio russo aveva già trascinato il Comitato olimpico russo (le nazionali sono ancora sospese fino al 16 dicembre) al successo nella gara a squadre e dunque senza darle il tempo materiale di difendersi, una delle ragioni per cui la sospensione è stata ritenuta ingiusta.
Via libera dunque alla partecipazione della Valieva, speranza di successo per la Russia e la sua nota allenatrice, che l’ha portata a Pechino a 15 anni e a realizzare un obiettivo altrettanto ambizioso, ovvero l’esecuzione perfetta di un quadruplo.
Valieva alle Olimpiadi invernali: le conseguenze del Tas
Una particolarità che non vanta precedenti, nei Giochi olimpici: Kamila Valieva, infatti, è stata la prima pattinatrice ad inserire e a rendere alla perfezione questa difficilissima figura in un contesto ufficiale, assumendosi una pressione e una responsabilità immane considerando inoltre l’assenza di medaglie d’oro femminile individuale nella storia di questo sport per i russi.
Ora che la pattinatrice russa può gareggiare, le speranze di un risultato importante aumentano ma ciò non esclude che le medaglie possano essere sospese o addirittura tolte qualora la Valieva fosse ritenuta colpevole dopo la conclusione delle Olimpiadi.
Il Comitato Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale ha annunciato, infatti, il rispetto della decisione ma anche che
“se la sig.ra Valieva dovesse concludere tra le prime tre concorrenti nella competizione di pattinaggio individuale femminile, durante i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022 non ci sarà né la cerimonia della consegna dei fiori né la cerimonia di premiazione”.
Insomma, il caso come annunciato non è affatto chiuso qui.
VIRGILIO SPORT