CALENDARIO GARE CICLISMO SU STRADA
Gli azzurri e le azzurre del ciclismo su strada
Azzurri prova su strada | Caruso, Bettiol, Moscon, Ciccone, V.Nibali |
Azzurri cronometro | Ganna, Bettiol |
Azzurre prova su strada | Longo-Borghini, Paladin, Cavalli/Bastianelli/Guderzo |
Azzurre cronometro | Longo-Borghini |
Il ciclismo su strada è una disciplina olimpica dal 1896 e prevede due competizioni, sia maschili che femminili: la gara in linea, che si tiene tipicamente su un circuito selezionato al pari di quella dei campionati del mondo; la prova individuale a cronometro. Verranno quindi assegnate due medaglie d’oro agli uomini e due alle donne.
Sebbene inizialmente il ciclismo olimpico fosse originariamente riservato ai dilettanti, da Atlanta 1996 anche i ciclisti professionisti hanno potuto partecipare. Una decisione che ne ha accresciuto la popolarità. Le gare olimpiche di ciclismo su strada si sono generalmente svolte su un circuito, ma per la prima volta ai Giochi di Tokyo 2020 verranno utilizzati punti di partenza e di arrivo diversi.
Dalla partenza in massa, i ciclisti copriranno un percorso di 244 km per gli uomini, e di 147 km per le donne, attraverso tre prefetture di Tokyo. La gara inizierà nel Parco Musashinonomori di Tokyo e i corridori passeranno attraverso le Prefetture di Kanagawa e Yamanashi per arrivare infine al traguardo che si trova al Fuji International Speedway, nella Prefettura di Shizuoka. Il percorso non è solo lungo, ma presenta salite e discese ripide che lo rendono più difficile rispetto ai precedenti percorsi olimpici. Ci sarà un dislivello totale di 2.692 m nella gara femminile e 4.865 m nella gara maschile.
La gara maschile dovrebbe durare circa 6 ore, quindi i piloti non dovranno solo definire strategie per gestire il percorso, ma anche l’estate giapponese. La cronometro individuale vedrà i corridori partire a intervalli prestabiliti, con gli uomini che completeranno due giri del percorso di 22,1 km e le donne che ne completeranno uno.
Imprese italiane nel ciclismo alle Olimpiadi
L’Italia è la nazione che ha vinto più titoli olimpici a livello maschile a partire dal 1932 con Attilio Pavese. La serie di vittorie è poi continuata con Ercole Baldini (Melbourne ‘56), Mario Zanin (Tokyo ‘6), Pierfranco Vianelli (Città del Messico ‘68). Tra i grandi vincitori di ciclismo non si può dimenticare Fabio Casartelli, vincitore della medaglia d’oro nel ‘92, morto tre anni dopo durante una tappa del Tour de France. L’ultimo ad aver vinto l’oro è Paolo Bettini ad Atene 2004.
Per quanto riguarda il ciclismo femminile, l’Italia ha conquistato l’argento nel 1996 con Imelda Chiappa, il bronzo a Pechino 2008 con Tatiana Guderzo e sempre il bronzo con Elisa Longo Borghini a Rio 2016.
Velocisti e scalatori: caratteristiche
Velocisti e scalatori sono le due categorie estreme del mondo del ciclismo su strada. Il velocista è un ciclista che generalmente predilige gli sprint di gruppo ad altri tipi di arrivo, avendo le caratteristiche necessarie per cimentarsi al meglio in una volata. Sono richieste doti di esplosività muscolare, equilibrio nella guida del mezzo meccanico e coordinazione; generalmente un velocista puro pesa molto più di uno scalatore puro: un peso di circa 80 kg permette all’atleta di sprigionare al meglio la propria potenza in un breve lasso di tempo
stando sui pedali.
Lo scalatore invece è il corridore specializzato nelle corse e nelle tappe in salita, in particolare quando le pendenze si fanno molto ripide. Spesso per riferirsi ad uno scalatore si usa il francesismo grimpeur. Lo scalatore puro è generalmente un atleta di statura non elevata, leggero e dalla muscolatura reattiva, capace di alzarsi sui pedali e scattare in salita per distanziare i passisti, i quali di solito affrontano le tappe di montagna ad un’andatura più regolare, spesso seduti sul sellino.
I favoriti a salire sul podio sono solitamente i velocisti ma con i pendii ripidi, le lunghe salite e le alte quote del percorso di Tokyo 2020, potrebbe essere uno scalatore ad avere la meglio.