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Tutte le medaglie olimpiche vinte dall'Italia a Rio 2016

8 ori, 12 argenti e 8 bronzi: questo il bottino degli azzurri cinque anni fa in Brasile. Faremo meglio a Tokyo?

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Abbiamo già parlato di quali sono gli atleti azzurri che hanno possibilità di medaglia ai Giochi di Tokyo 2020. Ma quali sono quelli che hanno vinto metalli preziosi nell’ultima edizione dei Giochi estivi, quelli di Rio de Janeiro 2016?

Intanto bisogna riepilogare il nostro medagliere di cinque anni fa nella città brasiliana: 8 ori, 12 argenti e 8 bronzi, che ci sono valsi il nono posto nella classifica finale, il quinto tra i paesi europei. Cominciamo dai metalli più belli: il maggior numero ce li hanno portati gli atleti del tiro a segno e del tiro a volo.

Nella prima disciplina la stella assoluta è stato Niccolò Campriani, che dopo l’oro nella carabina 50 metri a tre posizioni e l’argento nella carabina ad aria compressa a Londra 2012, quattro anni dopo ha trionfato in entrambe queste gare risultando così l’azzurro in assoluto più vincente a Rio.

Nel tiro a volo invece è arrivata la vittoria sia nello skeet maschile con Gabriele Rossetti sia in quello femminile con Diana Bacosi. Nel nuoto Gregorio Paltrinieri ha trionfato nei 1500 stile libero e quest’anno proverà a ripetersi malgrado la mononucleosi e dovendo affrontare anche la 10 km in acque libere.

Nel ciclismo su pista Elia Viviani fu sul gradino più alto del podio nell’omnium, inoltre siamo andati a segno in altre due discipline che per noi sono una miniera di titoli olimpici: nella scherma Daniele Garozzo si è imposto nel fioretto maschile, nel judo Fabio Basile nella categoria 66 kg.

Veniamo alle altre medaglie, quelle, si fa per dire, meno nobili. Tania Cagnotto ha finalmente vinto i suoi primi tanto sospirati metalli a cinque cerchi alla sua quinta Olimpiade: è stata bronzo nel trampolino individuale da 3 metri e argento in quello sincronizzato insieme alla sua metà agonistica Francesca Dallapè. In vasca, due medaglie per Gabriele Detti, entrambe di bronzo, nei 400 stile libero e nei 1500 vinti da Paltrinieri, mentre Rachele Bruni è stata argento nella 10 km di fondo.

Nel tiro a volo sono arrivate altre tre medaglie: gli argenti dell’eterno Giovanni Pellielo nel piattello fossa, di Marco Innocenti nella doppia fossa, e di Chiara Cainero nello skeet alle spalle della connazionale Bacosi. Anche sulle pedane della nobile arte della scherma ci sono stati tre argenti: nella spada a squadre maschile, nel fioretto femminile con Elisa Di Francisca, oro quattro anni prima, e nella spada femminile con Rossella Fiamingo.

Per quanto riguarda gli sport da combattimento, è arrivato un argento nel judo femminile, con Odette Giuffrida nei 52 kg, e nella lotta libera maschile, con Frank Chamizo nei 65 kg. Nella corsa in linea su strada femminile del ciclismo Elisa Longo Borghini ha agguantato la medaglia di bronzo. Nel canottaggio niente ori ma due bronzi nel due senza maschile con Giovanni Abbagnale e Marco Di Costanzo e nel quattro senza, sempre tra gli uomini.

Nel beach volley Daniele Lupo e Paolo Nicolai hanno conquistato l’argento, prima medaglia dell’Italia nella disciplina. E qui è doveroso chiudere con gli sport di squadra, che non hanno portato ori ma riservato tante emozioni. Nella pallanuoto il Settebello maschile si è arreso in semifinale alla Serbia, poi vincitrice del titolo, ma ha vinto il bronzo a spese del Montenegro. In campo femminile grande argento del Setterosa, arresosi solo agli Stati Uniti.

Infine la pallavolo, croce e delizia del nostro movimento olimpico: dopo i fasti degli anni novanta l’Italia maschile è risorta arrivando in finale dove purtroppo è crollata di fronte ai padroni di casa del Brasile. L’oro per l’Italvolley per ora resta un tabù: chissà che quest’anno non sia la volta buona, magari tra le donne.

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