Ci pensa Diego Lenzi a riportare un po’ di “sereno” nel cielo sopra la boxe azzurra. Che dopo il verdetto scandaloso che ha estromesso Aziz Abbes Mouhiidine dal torneo olimpico nella categoria 92 kg ha pensato bene di regalare all’Italia un sorriso, sconfiggendo con verdetto non unanime quel Joshua Edwards che sulla carta era il grande favorito per la vittoria finale. Una bella rivincita per la spedizione italiana, che prova a superare le tante contraddizioni emerse nelle prime giornate, ribadendo di voler recitare un ruolo da protagonista sul palcoscenico olimpico.
- Lenzi ribalta il pronostico: medaglie vicine
- Tattica perfetta, colpi "pesanti": un piccolo capolavoro
Lenzi ribalta il pronostico: medaglie vicine
Lenzi sembrava la classica vittima sacrificale, opposto al recente vincitore dei giochi Panamericani. Lo statunitense Edwards veniva dato da tutti come il grande favorito, ma il match valevole per gli ottavi di finale ha mostrato tutta la potenza del pugile italiano, bravissimo soprattutto a far muovere da una parte all’altra il quotato rivale. Forse Lenzi avrebbe anche potuto fare qualcosa di più, ma in alcuni momenti è sembrato quasi volersi trattenere, evitando di eccedere con la foga per provare a controllare il ritmo dell’incontro.
Nei quarti l’italiano sfiderà il tedesco Nelvie Ramar Tiafack, convinto di avere ancora qualche carta importante da giocarsi e desideroso di accedere a quelle semifinali che garantirebbero una medaglia sicura, dato che nella boxe non esiste la finale per il bronzo (viene assegnata la medaglia a entrambi i pugili sconfitti in semifinale).
Tattica perfetta, colpi “pesanti”: un piccolo capolavoro
Lenzi è stato bravissimo a impostare il match come meglio e più desiderava. Partendo forte nel primo round, per primo ha cercato di ingaggiare un duello che al contrario Edwards sperava essere meno fisico, almeno nelle prime battute. L’americano ha rischiato anche di finire al tappeto dopo una manovra un po’ sconclusionata (di fatto ha rischiato di inciampare su se stesso), e sebbene nel finale di round abbia alzato sensibilmente i giri del motore nulla ha potuto per invertire la rotta.
Nella seconda ripresa Edwards parte meglio e nel complesso si mostra più efficace e preciso: Lenzi paga un piccolo passaggio a vuoto, poi però torna sotto nel finale anche grazie a qualche sbavatura del rivale, che viene richiamato ufficialmente per aver cercato di colpire l’italiano sotto la cintura. Una penalità che pesa nell’economia di un match equilibrato, che nel terzo round fatica a trovare il modo per evitare di subire i colpi ben assestati dell’italiano.
Che prende fiducia, accetta lo scontro su tutta la linea e viene premiato (anche per il coraggio) dai giudici: 30-26, 27-29, 29-27, 29-27 e 28-28 i cinque cartellini, con vittoria di Lenzi per 3-1 tra lo stupore degli addetti ai lavori, certo sorpresi dall’eliminazione precoce di Edwards. Ma l’Italia aveva un conto in sospeso con la categoria supermassimi (e non solo): Lenzi ha cominciato solo a riscuotere un po’ di credito.