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Olimpiadi, scandalo Mouhiidine: il duro attacco del presidente della federboxe al CIO. La reazione del vincitore

Dopo la scandalosa eliminazione agli ottavi di finale di Mouhiidine contro l'uzbeko Mullojonov è arrivato il duro attacco del Presidente della FPI D’Ambrosi al CIO

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Le Olimpiadi di Aziz Abbes Mouhiidine, uno dei principali favoriti alla medaglia d’oro nella boxe, terminano agli ottavi di finale per mano di Lazizbek Mullojonov, o meglio, dei giudici che hanno assegnato all’uzbeko un’immeritata vittoria che fa gridare allo scandalo e che ha comportato il duro ma sacrosanto attacco del Presidente della FPI (Federazione Pugilistica Italiana) Flavio D’Ambrosi al CIO in un comunicato ufficiale.

La scandalosa eliminazione di Aziz Abbes Mouhiidine

Da grande favorito a vittima di uno scandalo mondiale (purtroppo non l’unico subito oggi dall’Italia), Aziz Abbes Mouhiidine è stato eliminato agli ottavi di finale da Lazizbek Mullojonov con il verdetto di 4-1 in favore dell’uzbeko. Un verdetto che col campo ha poco a che fare, visto che l’unica ripresa in cui Mullojonov ha effettivamente meritato di vincere è stata la prima. Un incontro deciso dai giudici Sid Ali Mokretari (Algeria), Susann Kopke (Germania), Nelka Thampu (Sri Lanka) e Cem Dunar (Olanda), con Chia Chan (Cina Taipei) che è stato l’unico ad aver dato la vittoria a Mouhiidine.

La reazione del vincitore Mullojonov

A rendere ancora più evidente quella che a questo punto sembra vera e propria malafede da parte dei giudici è la reazione di Mullojonov nel momento in cui viene dichiarato vincitore dell’incontro. Il pugile uzbeko – ancora prima del verdetto definitivo – fa infatti segno di no con il dito, ribadendolo anche nel momento in cui l’arbitro gli alza il braccio per eleggerlo a vincitore. Un gesto che fa intendere come non senta suo questo risultato e che fa capire come la decisione non abbia nulla a che fare con lui, ma che sia stata voluta da altri. Un gesto comunque di fair-play, che rende onore a Mullojonov, ma che ovviamente non basta a colmare il vuoto lasciato da questo scandalo all’Italia e a Mouhiidine.

Il comunicato del Presidente della FPI D’Ambrosi

Questo il duro attacco al CIO da parte del Presidente FPI D’Ambrosi sul sito ufficiale della Federazione “Vergognatevi. Ancora una volta l’Italia è scippata. Pensavamo che il CIO tutelasse i pugili ed evitasse le nefandezze del passato. Niente. Siamo alle solite. L’incontro dominato da Abbes e perso con un verdetto sciagurato dimostra che niente è cambiato. Ciò mi induce a fare serie riflessioni sulla mia ulteriore permanenza in questo mondo che ho amato e che amo al di là delle misere posizioni di potere che qualcuno anela. Purtroppo gli sciacalli, anche quelli più anziani, approfitteranno di questa palese ingiustizia e fermeranno anche il cambiamento che a livello nazionale il pugilato lentamente stava subendo. Sono il Presidente e devo rispondere degli insuccessi anche quando non sono a me direttamente riconducibili. Non so, quindi, se mi ricandiderò. Non so se ne troverò la forza. Intanto spero che i pugili italiani ancora in gara non subiscano lo stesso oltraggio di Abbes. Con affetto per tutto il movimento pugilistico italiano”

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