Caos assoluto nel mondo eSports in Italia. Le notizie delle ultime ore stanno letteralmente sconvolgendo l’intero ecosistema. Tantissime sale Lan costrette a chiudere. Ma cosa sta succedendo esattamente?
Le sale Lan. Cosa sono e quanto è cresciuto il business.
Partiamo dal concetto di base. Cosa sono le sale Lan? Queste nascono circa una trentina di anni fa. Il servizio di base che offrono è il noleggio di postazioni con Pc e console per giocare, con prestazioni massime, agli ultimi titoli. Negli ultimi anni, il concetto stesso di sale Lan si è evoluto tantissimo.
Specialmente negli ultimi quattro, dove i numeri di streaming e videogames hanno subito un vero e proprio boom, queste si sono trasformate in luoghi di aggregazione e meet up, spesso coadiuvate da pub e bar, proprio per sottolineare questo concetto. Non solo noleggio di postazioni pc, ma luoghi di ritrovo per ragazzi e ragazze che condividono la stessa, sana e pulita, passione.
Un brutto risveglio per gli appassionati
Quest’oggi, tutti gli appassionati sono strati costretti ad un risveglio piuttosto brusco. Questo perché a seguito di un esposto, alcune delle principali sale eSports e LAN del paese sono state messe sotto sequestro dall’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli. La notizia è trapelata dai profili social di esportpalacebergamo che ha divulgato questo video, nel quale i proprietari denunciano l’accaduto. A valanga si sono susseguite le dichiarazioni e i video di tantissime altre sale, che sono state risvegliate nello stesso modo.
La denuncia di Sergio Milesi
La principali motivazioni di tale esposto e che tali sale farebbero competizione alle sale giochi tradizionali, senza però rispettarne procedure e norme di legge. In particolare l’esposto è stato presentato da Sergio Milesi, proprietario di Led S.r.l, società specializzata nel settore dell’intrattenimento ( sale giochi, sale slot, biliardi e della catena Joyvillage).
“Il nostro settore ha avuto un periodo molto complicato a seguito del Covid e, come se non bastasse, ora ci troviamo come competitor delle attività ludiche che al loro interno ospitano apparecchi senza gettoniera, ma che richiedono di pagare un determinato prezzo all’ingresso e per poter giocare ai cosiddetti giochi elettronici” “Noi abbiamo forti dubbi sulla liceità di questi locali e per questo vorremmo che l’Agenzia facesse luce in tal senso. I nostri apparecchi sono sottoposti a numerosi controlli e basta che manchi solo un’autorizzazione a far scattare il sequestro, mentre queste attività non sembrano tenute a tutte queste procedure. Non riusciamo a comprendere entro quale quadro normativo operino e per questo chiediamo ad ADM di chiarire se queste attività sono lecite o meno e a che tipo di normative devono sottostare”.
Il mondo degli eSports in subbuglio
A seguito di questo esposto, a rischiare il posto di lavoro sono migliaia di giovani imprenditori e lavoratori che hanno investito in attività del genere e che ora vedono i propri sogni in frantumi. Il problema di un sistema di regolamentazione del mondo eSports è sicuramente reale e a tal proposito negli ultimi mesi, sembravano potersi compiere importanti passi in avanti. Ricordiamo la notizia di pochi mesi fa, della creazione di un comitato, promosso ufficialmente dal CONI. A tal proposito, Stefano Sbordoni, consulente del Comitato promotore eSport del Coni recentemente costituito (e conosciuto come Svi: Sport Virtuali Italia) ha dichiarato
Sono rimasto abbastanza esterrefatto, visto che secondo me c’è un grande equivoco di fondo, dettato dalla poca conoscenza del settore. Confondere un’attività sportiva con un’attività di gioco con vincita in denaro mi sembra abbastanza border line. Credo che anche chi ha denunciato queste attività come concorrenza alla propria, debba ulteriormente approfondire la questione. La normativa sugli eventi eSports, inclusi i luoghi di svolgimento, sulla quale mi sono espresso più volte anche pubblicamente, è infatti carente ma torno a ribadire che tali attività niente hanno a che vedere con il gioco d’azzardo.
Cosa succederà?
La domanda che tutti si stanno ponendo. Impossibile prevedere gli sviluppi. Una cosa è certa, si stanno già mobilitando gruppi composti dall’unione di tutte le persone colpite direttamente ed indirettamente. La burocrazia Italiana è conosciuta per la sua lentezza nell’aggiornare le normative, ma in questo caso si parla di lavoro privato a moltissime persone che giustamente non staranno con le mani in mano.
Si parla di un settore, forse l’unico, in grado di proseguire un’ascesa inarrestabile. Verrebbe da chiedersi a questo punto il perché in Italia siamo in questa situazione, mentre nella maggior parte degli altri paesi come la Francia, dove Macron è da sempre affascinato dall’intero mondo esport, lotta e propone invece “GLI ESPORT ALLE OLIMPIADI DI PARIGI DEL 2024“. Senza menzionare Asia e America, dove questo mondo viene oramai trattato al pari del mondo sportivo.