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Processo Maradona, la polemica del virologo Bassetti e le verità di Moggi a Zona Bianca

Com'è morto il Pibe de Oro? L'approfondimento su Rete 4, con la versione del Direttore della Clinica Malattie infettive di Genova e i retroscena dell'ex Napoli e Juve

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Pietro De Conciliis

Pietro De Conciliis

Giornalista

Giornalista pubblicista e speaker radiofonico, per Virgilio Sport si occupa di calcio con uno sguardo attento e competente sui campionati di Serie B e Serie C

Sarà un lungo calvario quello che porterà alla sentenza utile a spiegare la scomparsa di Diego Armando Maradona, morto il 25 novembre 2020 all’età di 60 anni. Nella serata di ieri, l’approfondimento della trasmissione “Zona Bianca” su Rete 4 ha aperto nuovi scenari, tra la polemica del virologo Matteo Bassetti e le verità di Luciano Moggi, che ha avuto di conoscere personalmente il Pibe de Oro.

Processo Maradona, la polemica del virologo Bassetti

Entra nel vivo il processo Maradona, con la prima udienza andata in scena nella giornata di martedì, 11 marzo. Dalle voci sui presunti errori dell’équipe medica che seguiva da vicino l’iconico 10 del Napoli agli oltre 100 testimoni da ascoltare, fino alla versione del virologo Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie infettive dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova.

Bassetti che, su Facebook, aveva già anticipato i temi che avrebbe trattato in trasmissione nel corso di “Zona Bianca”, difendendo la sua categoria: “Mentre nel tribunale a Buenos Aires si cerca la colpa dei medici che sta dietro la morte del più grande calciatore di tutti i tempi, – si legge – vorrei ricordare soltanto il Maradona che incantava tutti noi sui campi da calcio. Esclusivamente l’idolo calcistico che fuori dai campi aveva troppe debolezze: il Diego Armando più famoso del mondo era molto fragile e non trattava troppo bene il suo fisico”.

“Da medico, – ha esordito il virologo su Rete 4 – bisogna scindere il campione e l’idolo da quello che è l’uomo, che aveva tantissime, forse troppe, fragilità. L’uso della cocaina risale al 1982 e un uso così prolungato di cocaina gli aveva provocato una devastazione a livello cardiaco. Aveva un cuore enorme, tipico effetto della cocaina – ha spiegato –. Poi, ci si mette sopra abuso di alcolici e altre problematiche, come l’epatite virale che gli ha compromesso il fegato”.

E non è tutto: “Era fortemente sovrappeso, – ha sottolineato Bassettiaveva subito un intervento nel 2004 per un bypass gastrico, quindi aveva un fisico molto più vicino ad un 80enne che a un 60enne. Però giusto fare degli approfondimenti per capire se qualcuno si è approfittato delle sue condizioni. Mancanza di empatia? Credo che Maradona non odiasse i medici, forse odiava quelli che queste persone gli volevano far odiare…”.

Le verità di Luciano Moggi su Maradona

A “Zona Bianca”, in collegamento anche Luciano Moggi, ex responsabile dell’area tecnica di Napoli e Juventus, che ha vissuto fianco a fianco con Maradona durante la sua esperienza partenopea. E chi più di lui può confermare di aver conosciuto uno dei migliori calciatori di tutti i tempi: “Diego, per il mondo del calcio, è stato il non plus ultra, uno che dava del tu al pallone e che vinceva le partite da solo. Questo era il Diego giocatore”.

“L’altro, – ha continuato – era una persona eccezionale, che voleva bene a tutti quanti, aveva fatto del bene al Napoli e a chi ne aveva bisogno. Una persona difficilmente conosciuta così com’era. Una persona bravissima. Poi, aveva i suoi momenti, gli andava poco di allenarsi, questo è vero. Ma anche quando si allenava poco, dava quello che non davano altri calciatori, vincendo le partite da solo”.

Dal fuoriclasse alle fragilità di un uomo nato dal nulla: “È triste vedere quello che ha fatto, perché era un ragazzo nato povero e quando si è sposato a Buenos Aires ho visto dov’era nato. Mi son reso conto che passava dei momenti brutti con la famiglia povera. Poi, entrando nel calcio e facendo una vita sicuramente migliore rispetto a quella che faceva da ragazzino, ha avuto una vita un po’ particolare e si è tolto tutte le soddisfazioni che poteva togliersi, essendo diventato ricco dopo essere nato povero”.

Moggi e i paragoni con Maradona

Difficile fare paragoni tra Diego Armando Maradona e i protagonisti del calcio moderno, nonostante la presenza di un fuoriclasse come Leo Messi e la sua capacità di segnare un’epoca al pari del Pibe de Oro: “Un giocatore come Diego non c’è mai stato. Se si fosse allenato come si allenano tutti quanti, – sostiene Moggipoteva giocare fino a 60 anni. Tecnicamente non vi dico, i piedi li conoscete tutti. Fisicamente era potentissimo, quindi il problema di Maradona è un po’ particolare, perché è nato povero e il fatto di essere diventato una stella del calcio lo ha portato ad avere una vita così. A Napoli non poteva girare, perché veniva sommerso da richieste di foto e autografi”.

“E vi dico una cosa, non era in sovrappeso, – ha precisato l’ex Juve e Napoli – ma nel peso giusto per un giocatore così. Anzi, addirittura, era più forte atleticamente che tecnicamente, ha detto Moggi, lasciando a bocca aperta lo studio di Rete 4.

Moggi, il retroscena sulle dimissioni per colpa di Maradona

Io ho dato le dimissioni dal Napoli per colpa di Maradona, ha svelato a “Zona Bianca” Luciano Moggi, raccontando un retroscena andato ormai in “prescrizione”. “Siamo andati a fare gli ottavi di Champions a Mosca, – ha ricordato – la partita era mercoledì, noi partivamo lunedì e lui aveva detto già al segretario di portargli un DVD per vedere un film durante il viaggio. Arriviamo in aeroporto lunedì e Maradona non c’era. Io sono andato a casa sua e ho parlato con la moglie Claudia e il procuratore Coppola”.

“A questi signori, – ha subito puntualizzato Moggi – siccome lui era chiuso in camera, ho detto che sapevo perfettamente che non sarebbero partiti prima di martedì per arrivare la sera del martedì, alla vigilia della partita. E se fosse successo, Maradona non avrebbe giocato. E così è stato. La partita finì 0-0, con Maradona in panchina, perché in tribuna avrebbe avuto le poltrone riscaldate… E io dissi al presidente di trovarsi un nuovo direttore, perché non potevo lavorare con un Maradona che veniva quando voleva lui”.

Processo Maradona, la polemica del virologo Bassetti e le verità di Moggi a Zona Bianca Fonte: Ansa

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