Ha fatto piuttosto rumore la scelta della Quick Step-Alphavinyl di non convocare Julian Alaphilippe e Mark Cavendish.
Se per il primo, dopo la brutta caduta alla Liegi-Bastogne-Liegi e il recupero dei mesi successivi, ci si poteva anche aspettare una decisione simile, l’esclusione del secondo (vincitore della maglia verde lo scorso anno) qualche perplessità in più l’ha sollevata specie alla luce della forma palesata agli ultimi campionati nazionali su strada.
“Mark e Julian sono corridori con un profilo diverso. Abbiamo deciso di affidare gli sprint a Fabio Jakobsen e sappiamo che adesso ci sarà molta pressione sulle sue spalle, ma sappiamo che è stata fatta la scelta migliore” ha detto alla stampa belga il manager della squadra Patrick Lefevere il quale, con le rinunce al francese e all’inglese, dovrà dire addio in partenza anche a un ritorno d’immagine di un certo tipo.
“Sappiamo che nessuno dei corridori selezionati si avvicina al valore pubblicitario di Cavendish e Alaphilippe. Lo sport però deve avere sempre la precedenza. Se gli sponsor dovessero partecipare al processo decisionale, allora sarebbe finita”.
Lefevere è quindi entrato nel merito dell’esclusione del campione del mondo, non pronto per una corsa di tre settimane.
“Temevamo che le sue condizioni non fossero abbastanza buone. Sappiamo che questa non è una bella notizia, ma ho spiegato a Julian la nostra scelta e lui ha capito. Abbiamo pensato che le sue condizioni non fossero ottimali per correre al massimo una gara di tre settimane” ha dichiarato il dirigente belga.
“Se avesse vinto il campionato francese con un minuto di vantaggio, sarebbe stata una storia diversa. Ma non puoi confrontare una gara di un giorno con un gruppo di corridori francesi con tre settimane di Tour de France”.