Domenica a Sochi Kimi Raikkonen correrà il suo 307esimo Gran Premio, staccando Michael Schumacher e Jenson Button e avvicinandosi ad Alonso e Barrichello, rispettivamente con 311 e 322.
Durante la conferenza stampa dei piloti, il finlandese ha detto: “Speravo di finire prima la mia carriera, e in realtà l’avevo già fatto, poi ho ripreso. Ma continuo a divertirmi e, finché siamo felici di farlo, continueremo. Finché sento di poter guidare a questo livello, vado avanti“.
“Il piano per Sochi non è diverso da quello che ci eravamo prefissati finora: abbiamo bisogno di un fine settimana pulito in cui possiamo mostrare quanto è buona la nostra macchina e tenerci fuori dai guai. Non sono stato molto fortunato in Russia negli anni precedenti, ma spero di poter cambiare le cose quest’anno”.
Presente anche Valtteri Bottas che a Sochi ha conquistato la pole lo scorso anno e vinto nel 2017: “Arrivo con fiducia a questa gara, d’altra parte è un week-end come l’altro, in cu parti da zero. Ogni anno si creano condizioni, ma arrivo con una mentalità positiva qui. Ma non so perché è andata bene in passato”.
Il pilota della Mercedes è poi tornato a parlare di quanto successo a Singapore, quando via radio gli è stato chiesto di rallentare per permettere al compagno di team Lewis Hamilton di stargli davanti all’uscita del suo pit stop: “E’ successo lo scorso weekend e non ci penso più. Senza entrare nei dettagli vi dico che martedì ne abbiamo discusso in fabbrica, ma teniamo riservato quanto si è detto”.
“All’interno del team abbiamo delle regole che sono uguali e reciproche per entrambi i piloti e speriamo che non si ripeta quello che è accaduto a Singapore”.
“La Ferrari è migliorata tanto – ha ammesso Bottas – e la Red Bull è sempre più vicina ogni weekend, ma ho ancora un buon vantaggio di punti da amministrare per il resto della stagione e ce ne sono anche tanti da conquistare. Dobbiamo rimanere concentrati e magari cercare di vincere già da questa gara e a fine anno vedremo quale sarà la situazione della classifica. Ma per ora non voglio pensarci”.
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