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Rigoristi ribelli: prima di Lucca tanti precedenti, da Theo a Lookman

Non è la prima volta che un giocatore in campo decida di ribaltare le gerarchie impossessandosi del pallone sul dischetto come ha fatto ieri Lucca

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, cantava De Gregori. La postilla da aggiungere oggi sarebbe: magari organizzati prima con allenatore e compagni di squadra per capire se tocca realmente a te calciarlo. Quello di Lorenzo Lucca ieri sera con il Lecce è stato solo l’ultimo episodio di tiro dal dischetto scippato da calciatori evidentemente più smaniosi di mettere in risalto se stessi che il gruppo. Da Theo a Lookman: l’elenco è lungo.

Lucca contro la squadra: tutto per un rigore

Chi ha Lorenzo Lucca al Fantacalcio oggi è comunque contento. Il 24enne di Moncalieri ha tirato il rigore (assai discusso da Giampaolo) e lo ha segnato fornendo il canonico +3 previsto dal regolamento. Peccato che le dinamiche di squadra siano un po’ più complesse ed esistano delle gerarchie da rispettare. Nel caso specifico il rigorista designato era Thauvin e la scena della lunga discussione avvenuta in campo è stata davvero sgradevole.

Lucca e i suoi fratelli: gli altri ribelli di stagione

Lucca ha poi esultato da solo finendo per essere sostituito da Runjaic. Ma naturalmente il bomber piemontese non è l’unico ad essersi ribellato a gerarchie predefinite. Per altri esempi non bisogna neanche andare troppo lontano del tempo: le ricordiamo tutti le parole di Gasperini su Lookman in Champions League. Sicuramente ricorderete anche Gudmundsson quando in barba a Kean si impossessò del pallone e arbitrariamente andò a battere il rigore nella gara poi vinta dai toscani con la Lazio.

La gara che ha azzerato le gerarchie dal dischetto: Fiorentina-Milan

Sempre la Fiorentina è stata protagonista della partita più vibrante del campionato. Ci riferiamo a quella vinta dai gigliati contro il Milan di Paulo Fonseca. In quel match fu messa seriamente in discussione la leadership del portoghese: Pulisic era il rigorista designato ma non arrivò a battere nessuno dei due penalty concessi al Diavolo. Prima Theo Hernandez e poi Abraham gli tolsero letteralmente il pallone dalle mani. La beffa è che neppure segnarono. Nella stessa gara altro episodio Kean-Gudmundsson: calcia l’islandese e sbaglia. In tutti i casi il cambio di rotta improvviso è stato poco fortunato.

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