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Ripresa Serie A, tifosi arrabbiati: Perché in Italia non si può?

La BBC trasmetterà in diretta e in chiaro quattro partite per la prima volta dopo 30 anni, e sui social si scatena una nuova polemica

31-05-2020 08:33

Ripresa Serie A, tifosi arrabbiati: Perché in Italia non si può? Fonte: Ansa

Per giorni il tema caldo del mondo del calcio è stato quello della ripresa. Campionato, coppa Italia e competizioni europee da portare a termine per tanti ragioni, e non solo sportive. Si è litigato e discusso a lungo su tempi e modalità, e solo da qualche giorno abbiamo il nuovo calendario. Il calcio ripartirà il 13 e 14 giugno, mentre la serie A il 20 giugno.

Ma le polemiche non sono affatto finite, anzi. Gli argomenti di litigio sono solo cambiati. Innanzitutto a far discutere è stato il calendario stilato da Federazione e Lega con la decisione di giocare immediatamente le semifinali e finali di Coppa Italia. Ma fanno discutere anche le modalità della ripresa con le regole sulla quarantena che potrebbero significare un nuovo stop.

Diritti televisivi

E’ evidente che la spinta alla ripresa sia arrivata soprattutto per motivi economici. Ma ora a far discutere c’è anche un altro aspetto. La Bbc trasmetterà quattro partite in chiaro per la prima volta dopo quasi 30 anni. E c’è chi come Vittorio Di Trapani del sindacato dei giornalisti Rai si chiede: “Perché non si può fare in Italia?”.

Tifosi divisi

La provocazione lanciata dal giornalista Vittorio Di Trapani riguardante i diritti televisivi divide i tifosi soprattutto quelli che hanno sottoscritto un abbonamento con le paytv, da quelli che non lo hanno fatto. “Sono d’accordo nel farlo – sostiene Carlo – ma se ridai i soldi della quota agli abbonati. Voglio indietro i soldi dell’abbonamento allo stadio per le partite a porte chiuse e quelli dell’abbonamento a Sky per le partite eventualmente trasmesse in chiaro”. Una tesi sostenuta anche da altri tifosi: “Gli abbonati che hanno pagato anche in questi mesi e continuano a pagare la Pay tv chi li tutela?”.

Ma ci sono anche molti tifosi che vedono in questa scelta di non dare le partite in chiaro una sola logica di affari: “In Inghilterra vige l’etica dello sport – sostiene Dario – mentre in Italia quella del denaro”, parere condiviso anche da altri tifosi: “In Italia il tifoso è solo un cliente”.

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