Dallo sciopero del tifo andato avanti nella scorsa stagione a una vera e propria causa in tribunale: si alza il livello dello scontro tra gli ultrà della Curva Nord e l’Inter, accusata di negare il rinnovo degli abbonamenti a tutti i membri dei gruppi organizzati, anche a coloro che non sono stati toccati dall’inchiesta Doppia Curva e che non presentano precedenti penali o Daspo.
- Inter, scontro con gli ultrà sugli abbonamenti
- Il no al rinnovo dell’abbonamento
- Il comunicato della Curva Nord
- Lo sciopero del tifo
Inter, scontro con gli ultrà sugli abbonamenti
Sale la tensione tra l’Inter e gli ultrà della Curva Nord, al centro dello scontro ci sono gli abbonamenti alla stagione 2025/26. Dopo l’apertura delal campagna abbonamenti lo scorso 10 luglio, diversi esponenti degli ultrà nerazzurri si sarebbero infatti vista respingere la propria richiesta di rinnovare la tessera: alla base del no dell’Inter, la volontà di sanzionare i gruppi organizzati dopo l’apertura da parte della Procura di Milano dell’inchiesta Doppia Curva, che ha portato alla luce le attività illecite portate avanti da alcuni esponenti del mondo ultrà nerazzurro e anche di fede milanista.
Il no al rinnovo dell’abbonamento
Il problema, denunciano oggi gli ultrà, è che il no opposto dall’Inter sarebbe indiscriminato: a vedersi negato il rinnovo dell’abbonamento sarebbero anche tifosi non coinvolti nelle indagini, mai fatti oggetti di Daspo o di qualunque provvedimento penale. Questi sarebbero stati puniti, dunque, solo per il fatto di appartenere alla Curva Nord. Gli ultrà hanno già annunciato di non volersi arrendere e di essere pronti a portare l’Inter in tribunale. “Nel giro di qualche giorno, dopo la richiesta di delucidazioni, partiranno le azioni civili per discriminazione e violazione del diritto di prelazione e chiederemo i danni”, ha spiegato a SportMediaset Mirko Pelino, avvocato dei gruppi organizzati del tifo nerazzurro.
Il comunicato della Curva Nord
La Curva Nord, dal canto suo, ha emesso anche un lungo comunicato accusando l’Inter di punire tifosi completamente estranei a qualunque illecito. “La stragrande maggioranza di loro è incensurata e completamente estranea a qualsiasi indagine”, si legge nella nota. “L’Inter si arroga il diritto di selezionare a proprio piacimento il pubblico – continuano gli ultrà -, escludendo chi, per anni, ha dato voce, colore e anima alla squadra, anche nei momenti più difficili. […] Una mossa inquietante, degna di un regime, che non può lasciarci indifferenti”.
Gli ultrà accusano l’Inter di voler instaurare “uno stadio di polizia” all’interno del Meazza e poi lanciano un appello a tutti i tifosi dell’Inter: “Quello a cui stiamo assistendo è spaventoso. E ci auguriamo che anche il resto del pubblico interista inizi ad aprire gli occhi”.
Lo sciopero del tifo
Il caso abbonamenti è solo l’ultimo e più grave scontro registrato tra l’Inter e gli ultrà della Curva Nord nel corso dell’anno. Lungo la stagione scorsa i tifosi dei gruppi organizzati hanno portato avanti uno sciopero del tifo, tacendo nei minuti iniziali di diverse partite al Meazza, per protestare contro l’aumento dei prezzi dei biglietti e il divieto di esporre bandiere e striscioni da parte del club.