Il Settebello supera il primo grande test dei Mondiali di Singapore, ipoteca il passaggio diretto ai quarti di finale e sfata anche due tabù: la Serbia, storicamente sua bestia nera, viene battuta per 17-16 ai rigori, non esattamente la specialità degli azzurri.
- Pallanuoto, Mondiali: i due tabù sfatati dal Settebello
- Mondiali, Settebello con i quarti in tasca
- La battaglia con la Serbia
- Nicosia e Cannella decisivi ai rigori
Pallanuoto, Mondiali: i due tabù sfatati dal Settebello
Mondiali e rigori, uguale delusione: questa l’equazione che il Settebello si portava dietro dalle edizioni di Budapest 2022, Fukuoka 2023 e Doha 2024, terminate con una delusione dai 5 metri per le sconfitte contro Spagna (finale), Serbia (quarti) e Croazia (finale). L’avvio del torneo di pallanuoto ai Mondiali di Singapore, in questo senso, è incoraggiante: nella 2a giornata della fase a gironi l’Italia del c.t. Sandro Campagna ha superato la Serbia proprio nella sequenza dei penalty dopo i 32’ regolamentari (da tempo World Aquatics li ha imposti anche nella fase preliminare del torneo). E oltre al tabù dei rigori, il Settebello ha sfatato anche quello legato ai tre volte campioni olimpici, storicamente la bestia nera della nostra Nazionale (in alto l’esultanza in una foto DeepBlueMedia – FIN).
Mondiali, Settebello con i quarti in tasca
Alla seconda gara a Singapore dopo il rotondo successo sulla Romania all’esordio (17-5), il Settebello ha così ipotecato la vittoria del girone A e il passaggio diretto ai quarti di finale (spetta solo alla 1a classificata): ora gli azzurri hanno 5 punti, la Serbia 4, ma nell’ultimo turno di mercoledì è pressoché impossibile che l’Italia si lasci sorprendere dalla cenerentola Sudafrica. Poi l’Italia osserverà 4 giorni di riposo prima di tornare in acqua nello scontro spartiacque per eccellenza di ogni torneo internazionale: di fronte ci sarà di sicuro una big tra Grecia, Montenegro e Croazia.
La battaglia con la Serbia
Tornando alla gara odierna, il Settebello ha mostrato di saper soffrire, alternando una ottima difesa su uomo in meno (8/18 il dato finale) a qualche passaggio a vuoto in parità numerica. Avanti 6-4 poco prima di metà gara, l’Italia ha subito un parziale di 4-0 in 3’, finendo sotto 8-6 soprattutto a causa di Dusan Mandic, tre volte campione olimpico e miglior attaccante al mondo, che s’è caricato la Serbia sulle spalle dopo l’espulsione estremamente fiscale e prematura (al 4’) dell’altro fuoriclasse slavo, Nikola Jaksic.
Nel momento migliore degli slavi, il time-out di Campagna ha restituito fiducia e calma al Settebello, proiettatosi di nuovo in avanti fino al 13-10 di Matteo Iocchi Gratta a poco meno di 4’ dalla fine. Nella pallanuoto contemporanea, iper-veloce e per questo incontrollabile, nulla può essere dato per scontato: ecco quindi il ritorno della Serbia, capace di agguantare il 13-13 a 5’’ dalla sirena con Vasilje Martinovic.
Nicosia e Cannella decisivi ai rigori
Ai rigori, però, stavolta l’ha spuntata il Settebello grazie a 2 penalty respinti da Gianmarco Nicosia, portiere al primo torneo da titolare nel Settebello. A completare l’opera è poi arrivato il sigillo di Giacomo Cannella, tra i migliori in vasca nei 32’ regolamentari (3 gol per lui) e protagonista di un piccolo riscatto personale: nel 2022 aveva fallito il penalty decisivo contro la Spagna e lo scorso anno era stato tra gli ultimi ad essere scartati al momento delle convocazioni olimpiche per Parigi 2024.
