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Ronaldinho, Cafu e Rivaldo truffati, niente cachet

Coinvolti nella beffa anche Veron, Romario, Yaya Touré, Eric Abidal e Míchel Salgado

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Ronaldinho, Cafu e Rivaldo truffati, niente cachet Fonte: Ansa

Brutta disavventura per parecchie ex star del calcio internazionale, tra cui gli ex milanisti Ronaldinho, Cafu e Rivaldo. A giugno è stata organizzata a Dubai una nuova edizione dell’Alkhurainejtour, un torneo amichevole che da diversi anni si disputa durante il festival di Ramadan. Il promotore del torneo è Mubarak Al-Khurainej, ex vice presidente dell’Assemblea nazionale del Kuwait ed ex presidente del Parlamento, che nell’edizione del 2018 voleva far fare un salto qualitativo al torneo ed ha allargato gli inviti a tante star, tra cui Romario, Ronaldinho, Verón, Rivaldo, Cafu, Yaya Touré, Eric Abidal e Míchel Salgado. L’evento è stato affidato all’agenzia britannica DreamPro, che è stata scelta dal figlio di Mubarak Al-Khurainej, Abdullah Al Khurainej. Ogni giocatore ha chiuso un accordo personale con DreamPro Events per un cachet di 1.637.600 dollari. I giocatori sono andati in Kuwait rispettando i patti, hanno giocato le partite con le stelle locali, hanno cenato con gli organizzatori, hanno partecipato alle interviste con i media locali. I problemi sono sorti al momento dell’incasso. Solitamente i calciatori richiedono il 50% del pagamento al momento della firma e il restante 50% all’arrivo nel paese corrispondente, prima dell’evento.

SOLDI MAI ARRIVATI – In questa occasione, poiché la famiglia degli organizzatori era intimamente imparentata con la famiglia reale e faceva parte del governo, i giocatori accettarono di ritirare il compenso una volta atterrati in Kuwait. Dopo aver avuto le ricevute per i pagamenti da una banca a Macao hanno scoperto, a torneo concluso, che il denaro non è mai arrivato sui loro conti bancari e dopo aver chiesto invano chiarimenti, hanno avviato un’azione legale. Gli organizzatori locali hanno assicurato di aver pagato a DreamPro tutto ciò che era stato richiesto per portare i campioni a Dubai. Interpellato dal quotidiano spagnolo Marca, Abdullah Al Khurainej, ha detto: “Legalmente abbiamo fatto tutte le cose giuste, con un contratto con DreamPro ma non vogliamo che leggende del calcio rimangono insoddisfatti Vogliamo riorganizzare il torneo. Sono disposto ad andare in Spagna per dare la mia versione, vogliamo risolvere tutto in modo buono e non capisco cosa sia successo”.

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