Sofia Goggia nell’ultima stagione ha portato a casa la coppa del mondo di discesa, la quarta in carriera. Ha anche avuto a che fare, ancora una volta, con gli infortuni. Due costanti, queste: le gioie e la sofferenza. La sciatrice azzurra raffronta la stagione andata in archivio con quella 2021-2022 quando – nonostante un infortunio al ginocchio, conquistò l’argento alle Olimpiadi: “Sono state due stagioni importanti allo stesso modo, che mi hanno permesso in egual misura di crescere sia come sciatrice sia come donna, passando attraverso mille difficoltà. Grazie a queste annate, sono stata comunque in grado di accrescere la stima in me stessa e consolidare la mia forza d’animo”.
Altra peculiarità di Goggia è il rendimento diverso tra dicembre e gennaio. Ma lei ha una spiegazione: “Una stagione di competizioni è fatta di alti e bassi, dovuti alla condizione fisica oppure a qualche fattore esterno. Nel mio caso, nel mese di dicembre, mi sono procurata l’infortunio alla mano che, seppure nell’immediato non mi abbia impedito di raggiungere il podio, nelle settimane successive mi ha costretto ad alcune accortezze che mi hanno fatta allenare in un modo diverso da quello desiderato”. L’obiettivo di carriera è arrivare ai Mondiali 2027, quando Sofia Goggia avrà 34 anni: “La mia storia agonistica è stata decisamente più breve rispetto ad altre sciatrici che gareggiano in Coppa del Mondo, quindi mi sento più giovane dal punto di vista sportivo. Molto dipende dal numero di infortuni accusati nel corso della carriera. Rispetto al passato, poi, sono cambiati tanti fattori: dai metodi di allenamento, alla prevenzione, passando per la preparazione, l’alimentazione fino alla riabilitazione stessa”.
Lindsay Vonn è arrivata a 8 Coppe di discesa: “Sinceramente lei è molto lontana da me in termini di vittorie, è difficile pensare di riuscire a raggiungerla, anche perché lei ha vinto per quattro volte la classifica generale. Penso che rimanga un paragone impraticabile”. E’ a 17 discese di Coppa del mondo vinte la nostra portacolori, davanti c’è Goetschl con 24, Moser-Proll con 36 e Vonn con 43: “Sono numeri che mi interessano relativamente, anche perché realizzati in epoche diverse. Forse mi fermerò a guardarli una volta che mi sarò ritirata dalle gare. Diciamo che di sicuro penso a vincere la prossima gara. Passo dopo passo”.
Una cosa manca nella bacheca di Goggia, l’oro mondiale: “Finora mi è sfuggito e, sicuramente, rimane un obiettivo per i prossimi anni, senza però farlo diventare un chiodo fisso, anche perché i risultati si raggiungono al termine di un percorso di crescita che si costruisce nel tempo”. Questa è l’epoca di Mikaela Shiffrin, dominatrice della classifica generale: “Mikaela è una grande campionessa e, molto probabilmente, vincerà ancora tanto nei prossimi anni. In queste stagioni è diventata competitiva anche in discesa e superG. Per come la vedo io, penso che debba rappresentare più uno stimolo per crescere”.
Le Olimpiadi 2026 di Milano-Cortina saranno sull’Olympia delle Tofane, dove Goggia ha esultato, ma anche patito: “È senza dubbio il tracciato che preferisco, anche se oltre a tante gioie, mi ha regalato anche qualche giornata di dolore e sofferenza. Credo che disputare una gara olimpica sulla pista di casa sia il sogno di ogni sciatrice. Sinceramente non vedo l’ora che venga quel momento”.
Le azzurre dello sci hanno fatto riavvicinare tanti sportivi alle discipline della neve, un po’ come ai tempi di Tomba e Compagnoni: “Quella è stata un’epoca irripetibile per tanti motivi. Però è anche vero che i successi ottenuti in questi ultimi anni dalla squadra femminile, anche con Federica Brignone e Marta Bassino, abbiano riavvicinato molti tifosi al mondo dello sci”.
Programmi per la prossima stagione: “Discesa a parte, che naturalmente rimarrà il mio focus principale, l’obiettivo sarà tornare sul podio in superG, dove credo di non avere espresso totalmente il mio potenziale negli ultimi anni. Il tutto, ovviamente, passando dal gigante, che rimane la disciplina di partenza per sviluppare tutto il resto”.