Un grande dirigente del calcio italiano, Walter Sabatini, ha rilasciato un’interessantissima intervista a Tuttosport nella quale ha parlato dei grandi campioni del calcio italiano ed europeo,. L’analisi di Sabatini verte su dove collocare al meglio i diversi giocatori, e inizia con uno dei giocatori più chiacchierati del momento, ovvero Paulo Dybala:
“Se parliamo di un top club, ipotizziamo il Chelsea così in Italia non si offende nessuno, proverei a prendere immediatamente Dybala. Immagino che tanti storcerebbero il naso sostenendo che Paulo non è fatto per la Premier. Ma Dybala è fatto per il calcio: è uno che, con le sue giocate inimitabili, accende la gioia, i compagni, le tifoserie. Purtroppo nell’ultimo anno è stato condizionato da tanti stop. La Juventus fa bene a tenerselo stretto”.
Rimanendo in ottica Juve, Sabatini ha un giudizio controcorrente riguardante Adrien Rabiot:
“Rispetto le opinioni di tutti, ma è avventato chi definisce Rabiot un centrocampista scarso o mediocre. Io non ho cambiato idea su Adrien! È fortissimo, ma ha un difetto: quando gioca male, per caratteristiche è uno che si nota e si prende i fischi. Ci sono tantissimi altri giocatori che quando fanno male passano inosservati. Se parliamo di top club con disponibilità importanti, lo prenderei. Altrimenti i miei primi due centrocampisti in lista sarebbero Pobega del Torino e Frattesi del Sassuolo”.
Passando ai grossissimi calibri, ecco quello che pensa Sabatini su Dusan Vlahovic, confessando anche un grosso rammarico della propria carriera:
“Intanto bisogna fare i complimenti a Corvino, che questo straordinario bomber lo portò a Firenze a 17 anni. E anche a uno come Rino Foschi, che ai tempi del Palermo prese il giovane Cavani. Vlahovic appartiene alla categoria degli attaccanti decisivi: lo metto alla pari dei quasi coetanei Mbappé e Haaland. E ci metto pure Osimhen. Vlahovic è ideale per qualsiasi big europea. A gennaio resta a Firenze. In estate lo vedo in Inghilterra o al Bayern, come erede di Lewandovski. Ma non fatemi pensare al bomber polacco. Forse è il mio più grosso rammarico di mercato”.
Un altro attaccante che sta facendo benissimo in questa stagione è il bosniaco Edin Dzeko:
“Non capisco perché a Dzeko non abbia pensato anche la Juventus per il post Ronaldo. Con un tridente Dybala-Dzeko-Chiesa adesso i bianconeri avrebbero molti più gol, più punti e sicuramente l’Inter ne avrebbe diversi in meno. Dzeko, alla fine, potrebbe rivelarsi il colpo scudetto”.
Non mancano parole anche per un ex di Serie A, come Mauro Icardi, attaccante che a 28 anni sembra profondamente in declino principalmente per vicende extra campo:
“Lo vedrei benissimo alla Juve. Ho avuto Mauro all’Inter e l’ho potuto studiare da vicino. Innanzitutto è un bravissimo padre e Wanda è la mamma delle sue bambine. Poi Icardi in campo è uno speculatore dell’area di rigore, capisce prima dove arriva il pallone. In Italia segnerà sempre 25 gol, anche a 50 anni… E in ogni caso in campo non vanno le possibili beghe”.
Sabatini poi continua con un giovane che farà molta strada nel nostro campionato, ovvero Gianluca Scamacca:
“Magari Gianluca nella Juve non farebbe la differenza nel breve periodo come Icardi, ma è in fase di completamento e diverrà un top. Se in Italia il miglior centravanti è Vlahovic, Scamacca è il secondo”.
Infine, spazio a chi Campione lo è già, ovvero Paul Pogba:
“Se facciamo un discorso puramente tecnico, sarebbe il giocatore ideale per la Roma o per il Milan. Non per la Juventus? I cavalli di ritorno sono pericolosi. Detto questo, con Pogba non sbagli mai: è ancora un centrocampista fantastico. Alla Juventus o al Milan vedrei bene Svanberg, ma tanto a gennaio il Bologna non lo venderà mai. Svanberg può giocare a due, fare la mezzala nel centrocampo a tre: ha intuizioni, strappa, segna. Di lui in passato ho parlato con Leonardo per il Psg e con Ancelotti, ai tempi dell’Everton”.