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Snowboard, Pisoni: "Fischnaller amaro in bocca, miracolo Visintin"

Il direttore tecnico sulla Moioli: "Non posso rimproverarle nulla, ero sicuro che non sarebbe tornata a mani vuote da questa Olimpiade".

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Snowboard, Pisoni: "Fischnaller amaro in bocca, miracolo Visintin" Fonte: Getty Images

L’Olimpiade dello snowboard azzurro si chiude con due medaglie e il direttore tecnico Cesare Pisoni appare soddisfatto: “Aver messo due squadre in finale nel team event è stata una grande gioia. Dopodiché certo, un po’ di amaro in bocca rimane. Io chiedevo due medaglie, era l’obiettivo minimo. Potevano essere di più. Ma anche di meno. Ma la nostra spedizione è stata molto positiva. Io sono contento, a prescindere poi dai due podi, perché ce la siamo giocata sempre e comunque, per lo meno nelle discipline alpine. Nel gigante parallelo Roland Fischnaller non è salito sul podio per un pelo: avrebbe vinto la prima medaglia alla sesta Olimpiade e a 41 anni, ma tanto continuerà fino a Cortina, e questo è importante, per lui e per tutto il movimento”.

C’è stato dispiacere per Michela Moioli, fuori nella semifinale dello snowboardcross da campionessa olimpica in carica: “Che dire… Michi aveva dominato sino alla semifinale, non posso rimproverarle nulla – ha aggiunto Pisoni -. Poi è andata come sapete. Ma ero sicuro che non sarebbe tornata a mani vuote da questa Olimpiade. Dopo il ko individuale le ho detto di non preoccuparsi, che la medaglia l’avrebbe presa. Poteva anche essere d’oro. Il percorso era a favore degli atleti “regular” (coloro che hanno il piede sinistro avanti, ndr) e lei invece è “goofy”: non a caso la Jacobellis, che comunque è atleta esperta e scaltra, l’ha superata nell’ultima curva che era a proprio favore. Ma la medaglia, anche se d’argento, la ripaga: Michi è un bel personaggio, una persona genuina, di cuore, fonte di ispirazione per tutti i giovani snowboarder. Sono contento per lei”.

Grandi applausi per Omar Visintin, con due medaglie al collo. Pisoni lo elogia: “Omar ha fatto il miracolo. Nonostante l’infortunio ha portato a casa il bronzo individuale e l’argento con Michela, qualcosa di eccezionale. Mi preme poi sottolineare poi il quarto posto dell’altra coppia. E vi dico: occhio a Caterina Carpano, di cui sentirete ancora parlare. E’ la nostra atleta più giovane, al primo anno in squadra è arrivata in finale a un’Olimpiade. Un’ulteriore dimostrazione della qualità del lavoro dei miei allenatori, un percorso di crescita che ci porterà a giocarcela in casa fra quattro anni con un bel gruppo di atleti. Non vediamo l’ora di essere a Milano-Cortina”.

 

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