Una doppietta di Daniele Casiraghi in casa della Triestina e la storia è fatta: il Südtirol è in serie B. È la prima promozione nel campionato cadetto per il club di Bolzano, accompagnata da un primato che va a condire un momento straordinario per il calcio trentino: il Südtirol è infatti il primo club della regione a raggiungere la B dal 1947, quando fu il Bolzano a centrare l’impresa.
- La promozione in B del Sudtirol
- Giovani e salary cap fanno grande il Sudtirol
- I protagonisti del Sudtirol
La promozione in B del Sudtirol
La promozione è stata favorita anche dalla sconfitta del Padova contro la Virtus Verona, i veneti dovranno passare dai playoff mentre il Südtirol può già festeggiare. D’altra parte la squadra allenata da Ivan Javorcic attendeva questo momento da tempo: è stata davanti per tutto il campionato, grazie soprattutto a una straordinaria fase difensiva. Il Südtirol ha subito solo 2 sconfitte, ma soprattutto ha incassato appena 9 reti in 38 gare, primato che gli permette di vantare la miglior difesa d’Europa.
Giovani e salary cap fanno grande il Sudtirol
L’approdo in serie B è il coronamento di un percorso iniziato nel 1995 per un club che sin dalle sue origini s’è dato un’organizzazione unica in Italia. Fondata grazie all’acquisizione dello Sport Verein Milland, il Südtirol è stato protagonista di una crescita costante. Dopo la sua fondazione, in due anni passò dalla Promozione alla Serie D, perdendo solo una partita. Nel ’99 il primo approdo nel calcio professionistico e il trasferimento a Bolzano, nello stadio Druso per volontà del presidente Leopold Goller, l’uomo che pose le basi del Südtirol di oggi, una public company che investe gran parte del proprio budget in strutture sportive e formazione di allenatori e atleti, mentre i contratti dei giocatori della prima squadra sono regolati da un salary cap: guadagnano tutti meno di 100mila euro, non ci sono stelle o prime donne, e il monte ingaggi complessivo è tra i più bassi della Lega Pro.
Il settore giovanile è dunque il fulcro dell’intero progetto: il Südtirol fa calcio in un’area che non vanta una tradizione pari a quella di altre regioni italiane, ma attira i migliori talenti, li fa crescere e gli dà spazio, aprendo loro anche la possibilità di passare poi a club più prestigiosi. L’impostazione di Goller è mantenuta dai dirigenti di oggi, a partire dal presidente Gerhard Comper. Oggi il centro sportivo del Südtirol è un gioiellino immerso nel verde, dotato di ben cinque campi da calcio, una struttura che anche molti club di serie A invidiano.
I protagonisti del Sudtirol
Nella squadra che ha raggiunto la promozione in B ci sono 4 giocatori bolzanini, Fischnaller, Fink, Davì e il capitano Fabian Tait. Poi tra quelli che arrivano da fuori ci sono Daniele Casiraghi, capocannoniere della squadra con 12 gol e 9 assist, trequartista di Treviglio cresciuto nel Tritium e poi protagonista di una lunga carriera nel calcio cosiddetto minore. E poi ci sono storie particolari, come quella di Ismael H’Maidat, ex Primavera della Roma ed ex nazionale marocchino. H’Maidat nel 2018 fu vittima di un errore giudiziario, imprigionato con l’accusa di aver partecipato a una serie di rapine: tutto falso, ma il ragazzo perde il treno per il grande calcio. Nel 2019 lo ingaggiò il Como, che accompagna alla promozione in serie B. Poi il passaggio al Südtirol, dove ora ha ripetuto l’impresa.
Ma la promozione è anche un premio alla carriera di Ivan Javorcic, croato di Spalato, ex centrocampista che ha assaporato la serie A con la maglia del Brescia e poi dopo gli inizi nel settore giovanile del club lombardo ha allenato Mantova e Pro Patria, squadra che guidò dalla serie D alla C. “Abbiamo fatto una follia”, le sue parole dopo il salto in B. Già, una squadra di giovani, con un bilancio sano e un profondo radicamento sul territorio sembra proprio una follia nel panorama del calcio professionistico italiano.