Tagliavento ammette il suo errore più grande

Il 46enne di Terni ha appeso il fischietto al chiodo.

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Tagliavento ammette il suo errore più grande Fonte: 123RF

Paolo Tagliavento, direttore di gara della sezione di Terni, ha appeso il fischietto al chiodo lo scorso 13 maggio.

In una intervista rilasciata al Messaggero, l’ex arbitro si è confessato trattando vari temi e tornando anche sul famoso Milan-Juventus con il gol fantasma di Muntari.

“A Coverciano ho versato un po’ di lacrime quando Rizzoli e gli altri arbitri di Serie A hanno salutato me e Damato – le parole di Tagliavento -. Inusuale il mio abbraccio con De Rossi ripreso dalle telecamere? L’abbraccio con il capitano della Roma non è stato il solo: con tanti calciatori si è instaurato un rapporto di stima e affetto reciproci. Sono sereno, ho coronato il mio sogno, anche se mi sarebbe piaciuto dirigere un finale Mondiale o di una competizione europea”.

Tagliavento insieme a Rizzoli e Rocchi ha fatto parte della squadra arbitrale che ha cercato di rilanciare la categoria dopo lo scandalo di Calciopoli. Un periodo molto difficile come ha rivelato lo stesso ex direttore arbitrale: “Un periodo tremendo, giorni terribili che per fortuna sono durati poco. Io ero estraneo, come è stato appurato dalla giustizia. Fare l’arbitro è stato una scuola di vita: a 15-17 anni impari a prendere da solo le decisioni e a crescere prima. Qual è il derby più difficile da arbitrare? Ogni sfida cittadina ha le sue difficoltà. Ma per caratteristiche direi che quello di Roma e di Genova non sono niente male”.

Ecco poi le risposte di Tagliavento sui due casi più spinosi che ha dovuto affrontare nella sua carriera: “Se le manette di Mourinho in Inter-Sampdoria mi diedero fastidio? Solo per un attimo, perché poi tutti i commenti mediatici e quelli del mio organo tecnico conclusero che avevo diretto molto bene. l gol di Muntari è il mio errore più evidente, oggi si sarebbe evitato in un decimo di secondo con il Var”.

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