Un gesto di solidarietà e coraggio nel mezzo del disastro che ha colpito l’Emilia Romagna nelle scorse ore e che ha portato (decisione sacrosanta) anche alla cancellazione del gran Premio di Formula 1 in programma a Imola nel week end tra il 20 e il 21 maggio.
Un impulso istintivo di chi, durante un dramma, fa la cosa che gli dice il cuore: senza troppi accorgimenti, senza l’intoppo dei pensieri. Un gesto che si aggiunge ai tanti altri messi in atto da cittadini comuni, da chi ha deciso di aiutare il prossimo, senza però avere lo stesso risalto mediatico.
Quello di Paolo Pieri, tifoso del Cesena Calcio, tra i più noti della squadra bianconera, sempre presente in casa e in trasferta, può essere l’esempio di un’intera popolazione, quella romagnola, pronta a intervenire in aiuto del prossimo. Capisce che una mamma e la sua piccola figlia sono in grave difficoltà e decide di correre il rischio. Di affrontare il pericolo.
- Il soccorso tempestivo di Paolo "Pip" Pieri
- Una ragazza bloccata con sua figlia al piano terra
- "Ho solo fatto quello che era giusto fare"
- L'attestato di stima delle tifoserie italiane
Il soccorso tempestivo di Paolo “Pip” Pieri
Martedì scorso Paolo Pieri si era spostato da Torre del Moro, dove abita, per raggiungere alcuni amici in zona Oltresavio, dove il fiume Savio ha sommerso con le sue acque la città romagnola.
Tuttavia, nonostante le raccomandazioni da parte del sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, di non lasciare le proprie abitazioni, “Pip”, come è noto nell’ambiente del “cavalluccio”, ha deciso di spostarsi in una delle zone più in difficoltà, tra quelle maggiormente colpite dall’alluvione, con un unico obiettivo: aiutare in ogni modo possibile le persone sommerse dall’acqua in uno scenario apocalittico.
Una ragazza bloccata con sua figlia al piano terra
Pieri aveva deciso di muoversi da casa per aiutare gli amici ma poi si è accorto che da via Ex Tiro a Segno la zona era totalmente allagata, con gente che urlava dai piani alti delle palazzine indicando persone in difficoltà o da liberare dalla trappola generata dall’acqua. E da uno di quei balconi alcune persone urlavano di andare in soccorso a una ragazza che era bloccata con la figlia al piano terra.
La piccola, di pochi anni, era con la madre, attaccata a un muretto, impaurita. A quel punto Pieri ha deciso di immergersi in quella vasca a cielo aperto in strada, di farsi largo tra bidoni e auto che galleggiavano, con il solo intento di raggiungere e di trarre la mamma con la bambina.
“Ho solo fatto quello che era giusto fare”
“Appena raggiunta la piccola, me la sono abbracciata e tenuta con le braccia alla mia testa dicendole di tenersi aggrappata a me. Ma non chiamatemi eroe, ho fatto soltanto quello che era giusto fare”, ha subito detto “Pip”, presto intervistato da Repubblica e Corriere Romagna.
Pieri non ama i riflettori, la notorietà. Chiede di evitare sensazionalismi, ha fatto ciò che molti avrebbero fatto. Forse non con quella prontezza o determinazione, rischiando anche la propria incolumità. “Preferisco non dire nulla, sono un po’ timido. Ho fatto quello che mi sentivo e devo dire che con me c’erano anche altre persone”.
L’attestato di stima delle tifoserie italiane
Paolo Pieri è arrivato ancora prima dei soccorsi, dove non era il caso di andare, andando incontro a un rischio. E’ stata poi la polizia locale, giunta subito dopo, ad aiutare sia lui, sia la mamma con la figlia tratte in salvo.
Le immagini del salvataggio della piccola sono diventate virali sui social, il gesto del tifoso del Cesena non è passato di certo inosservato e sono tanti gli attestati di stima rivolti nei confronti di Pieri, non soltanto dai cittadini della provincia di Cesena, ma un po’ da tutta Italia. In particolare da parte dei tifosi, degli ultrà di tante squadre italiane. Perché gesti del genere meritano di ricevere un unico grande applauso da tutti i colori del calcio italiano.
Claudia Mercaldo