Arriva nella notte italiana di mercoledì 28 luglio, potenzialmente una delle più cariche di medaglie, la brutta notizia della prima positività al Coronavirus tra gli atleti italiani in gara a Tokyo 2020, seguita però poco dopo dalla conquista di una medaglia storica.
Si tratta di Bruno Rosetti, ovvero uno dei componenti dell’ equipaggio del quattro senza che, tra i favoriti per la conquista di una medaglia nella finale in programma nella mattinata giapponese, è comunque riuscito a salire sul podio grazie a una prestazione memorabile, una rimonta sensazionale che ha permesso all’Italia, quinta a metà gara, di ribadire il bronzo di Rio 2016, chiudendo alle spalle della sorprendente Australia, capace di togliere alla Gran Bretagna (quarta) lo scettro nella specialità dopo cinque edizioni vinte consecutivamente, e alla Romania.
Rosetti, carrello due della formazione azzurra, è risultato positivo al tampone pre-gara ed è stato sostituito da Marco Di Costanzo, costretto quindi a lasciare l’equipaggio del due senza, dove verrà sostituito da Vincenzo Abbagnale.
Il quattro senza, completato da Giuseppe Vicino, Matteo Lodo e Matteo Castaldo, aveva conquistato la medaglia di bronzo a Rio 2016 dopo aver vinto il Mondiale 2015.
Prestazione di gran spessore tecnico e di gran cuore per i quattro italiani che, partiti con il freno a mano tirato e quinti a metà gara, si sono resi protagonisti di una rimonta sensazionale, conquistando un terzo posto che sa di vittoria e sfiorando il secondo, mancato solo per cinque decimi.
Per l’Italia il canottaggio si conferma quindi bacino storico di medaglie. Grazie a questo alloro infatti si allunga la striscia che vede almeno un’imbarcazione azzurra sul podio da Los Angeles 1984.
Si tratta della quarantunesima medaglia assoluta alle Olimpiadi per l’Italia. Solo Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania hanno fatto meglio.
Particolarmente sfortunato, Bruno Rosetti era tornato nell’equipaggio dopo essere stato assente a Rio 2016.
Classe 1988, nel 2009 Rosetti aveva abbandonato il canottaggio per sfruttare il proprio diploma di geometra, venendo assunto da una piattaforma petrolifera nel Mar Caspio per poi trasferirsi a Sydney e venire assunto prima come cameriere e poi in una ditta di traslochi.
“Non avverto la pressione dell’evento, ma sono contento di essere arrivato qui, primo obiettivo che mi ero prefissato cinque anni fa quando ho deciso di tornare a remare” aveva dichiarato Rosetti alla vigilia.
Queste invece le prime parole di Di Costanzo al termine della gara: “Stavo dormendo, alle 6 mi hanno svegliato per avvisarmi che avrei dovuto fare questa finale. Ero teso ed eccitato, ma sapevo sarebbe andata bene perché ho remato con dei fratelli e dei campioni”.