La FIFA ha aperto un’indagine sugli insulti razzisti all’indirizzo dei giocatori inglesi durante la partita di giovedì sera a Budapest tra Ungheria e Inghilterra vinta nettamente dai Tre Leoni per 4-0. Lo riportano i media britannici. Durante l’incontro, valevole per le qualificazioni per i Mondiali in Qatar, non solo Raheem Sterling ma anche Jude Bellingham è stato preso di mira da cori razzisti e ululati. Pronta la presa di posizione della Federcalcio inglese che ha definito gli abusi “completamente inaccettabili”.
La partita alla Puskas Arena della capitale ungherese si è giocata davanti a 60mila persone – nonostante la UEFA avesse appena obbligato l’Ungheria a giocare tre partite a porte chiuse per via di comportamenti analoghi da parte dei suoi tifosi nel corso dell’ultimo Europeo – perché si svolgeva sotto la giurisdizione della FIFA. Che ora però sembra intenzionata a intervenire, non appena avrà ricevuto il rapporto redatto dal delegato di campo, testimone di numerosi abusi da parte soprattutto degli ultras ungheresi, che hanno del tutto ignorato gli appelli della vigilia, lanciati dalle autorità locali così come dagli stessi nazionali ungheresi, per comportamenti all’insegna del rispetto e del fair-play. Oggi i media britannici stigmatizzano non solo gli insulti razzisti ai calciatori inglesi, ma anche dei fischi piovuti su di loro al momento dell’inchino pre-gara, del lancio di bottiglie di plastica verso Sterling dopo il primo gol inglese, e dell’interruzione della partita per il lancio di un fumogeno in campo.