Per la prima volta dopo i fatti della finale degli Us Open parla Carlos Ramos, il giudice di sedia accusato da Serena Williams di essere “ladro”, “bugiardo” e “sessista”.
Il portoghese ha rilasciato una breve dichiarazione al giornale del suo paese Tribuna Expresso. “Sto bene, considerate le circostanze” – ha detto Ramos -. È una situazione delicata, ma l’arbitraggio ‘a la carte’ non esiste. Non preoccupatevi per me, non serve”.
Stando al giornale, il giudice ha ricevuto centinaia di messaggi di supporto non solo da familiari, ma anche da colleghi, giocatori ed ex giocatori. Ha spiegato di aver evitato i social media, leggendo solo articoli “equilibrati” sul caso. Ramos ha evitato anche di uscire di casa il giorno dopo la finale per evitare problemi.
Quel che è certo è che Ramos non ha perso la fiducia della Federazione internazionale, come dimostra la decisione di farlo tornare in campo già da venerdì, quando inizierà ad arbitrare la semifinale di Coppa Davis tra Croazia e Stati Uniti, a Zara.
Intanto fa discutere una vignetta a firma di Mark Knight pubblicata sul quotidiano australiano Herald Post. Serena Williams, raffigurata con una fisicità esasperata, distrugge una racchetta saltandoci sopra. Accanto a lei un ciuccio da neonato. Sullo sfondo l’arbitro portoghese Ramos che incalza l’avversaria Naomi Osaka: “Ma non puoi lasciarla vincere?”.
Anticipata sul profilo social dallo stesso autore, la caricatura ha attirato migliaia di critiche. Tra i tanti post dissenzienti particolarmente duro quello dell’autrice della saga di Harry Potter, JK Rowling: “Grazie per aver ridotto una delle più grandi sportive viventi ad un’icona del razzismo e del sessismo e per avere ridotto un’altra grande campionessa a una comparsa senza volto, ha commentato la scrittrice britannica.
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