Se la ricorderà a lungo, Alexander Zverev, la prima finale di uno Slam della propria carriera.
Perché essere avanti di due set e poi perdere al tie-break del quinto (mai successo nella storia a Flushing Meadows), dopo aver servito sul 5-3, non capita tutti i giorni.
Come, del resto, non capita tutti i giorni di vincere una partita così.
Gli Us Open 2020 consacrano il talento di Dominic Thiem, che rispetta, seppur a fatica, il pronostico di chi pensava che quella contro Daniil Medvedev in semifinale sarebbe stata la vera finale anticipata.
Partita con tanti errori da ambo le parti, ma Thiem è più contratto e i primi due set volano via a favore di Zverev. Sembra quasi fatta, ma il tedesco inizia a mostrare il "braccino", concedendo il servizio in momenti chiave di terzo e quarto set.
I quinto è una battaglia di nervi con una sequenza di break e controbreak: sul 6-6 pari succede di tutto, ma a Zverev non basta neppure portarsi sul 5-3 e cede 8-6 mandando largo il rovescio incrociato.
Thiem è il 150° campione Slam della storia.
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