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US Open, Seppi: "Prima di Berrettini c'è Otte, non penso all'età"

Il tennista azzurro: "Sinner è il futuro del tennis italiano. Noi altotesini? Siamo tosti, come le nostre montagne".

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US Open, Seppi: "Prima di Berrettini c'è Otte, non penso all'età" Fonte: Getty Images

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Andreas Seppi ha iniziato parlando del rapporto con Jannik Sinner, il giovane compaesano che si è ispirato proprio al 37enne: “Non ci vediamo spesso, e ci siamo allenati poco insieme ma quando ci incontriamo ai tornei facciamo un po’ di chiacchiere, ci confrontiamo. Lo abbiamo fatto anche qui. In più uno dei suoi manager è tra i miei migliori amici. L’ho sempre detto: Sinner è il futuro del tennis italiano. Noi altotesini? Siamo tosti, come le nostre montagne. Scherzi a parte, la ricetta è solo una: l’amore per questo sport, per questo lavoro. La passione che spinge noi tutti ad alzarci la mattina e dare il nostro meglio in allenamento e in campo”.

Seppi non vuole andare in pensione: “L’età non è una cosa a cui penso più di tanto, quello che conta è avere la voglia di mettersi ancora in gioco. E quando i risultati arrivano è più bello, ti viene voglia di andare avanti. A New York sono tutti pazzi di me? Penso che alla gente piaccia vedere partite combattute e a me personalmente carica molto sentire il pubblico che si appassiona. È anche merito loro se sono riuscito a lottare”.

Seppi ha parlato anche di sua moglie Michela che è stata decisiva nella sua carriera: “Lo è stata e continua ad esserlo ogni giorno. È vero, ha studiato psicologia, ma infantile… Temo di essere fuori quota come paziente. Scherzi a parte, lei si è sacrificata per me mi segue in giro per i tornei con la bambina, fa tutto senza aiuti, non è facile. Se in questi giorni c’è anche la nostra bimba Liv a fare il tifo? Mi piacerebbe, ma è meglio che mi sostengano da lontano perché Liv è troppo piccola, farebbe un po’ troppo caos e mi caccerebbero dal club. A parte le battute, per me è molto importante averle con me, passare i momenti liberi insieme, sono la migliore medicina per recuperare dalla fatica”.

Testa al campo, adesso c’è Otte che ha battuto Sonego e magari al 4° turno un derby con Berrettini: “Calma, un passo alla volta. Se Otte ha battuto Lorenzo vuol dire che è in un buon momento. Lo conosco abbastanza perché ci ho giocato un anno in Bundesliga, batte bene, sa far male. Io spero che le energie e il fisico continuino ad assistermi”.

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