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Venezia, Ceccaroni: "Come si ferma Vlahovic? Giocando di squadra"

Pietro Ceccaroni si esprime sulla prossima gara in programma con la Fiorentina, spiegando come il Venezia stia preparando questa delicatissima sfida.

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Venezia, Ceccaroni: "Come si ferma Vlahovic? Giocando di squadra" Fonte: Getty Images

Il difensore del Venezia Pietro Ceccaroni ha parlato in conferenza stampa prima della partita con la Fiorentina del 18° ottobre, valida per il prossimo turno di Serie A. Queste le sue parole:

“Queste due settimane sono state molto proficue per noi, dato che abbiamo lavorato molto sull’aspetto difensivo, analizzando nel dettaglio i nostri errori e dove possiamo migliorare. In Serie A appena concedi qualcosa vieni punito, quindi dobbiamo imparare a mantenere di più il possesso palla evitando di commettere errori. Stiamo lavorando bene e con molta intensità, non vediamo l’ora che riprenda il campionato perchè in questa categoria sono tutte partite molto belle da giocare e dobbiamo continuare il nostro percorso positivo”.

Ceccaroni poi parla della Fiorentina, squadra in salute e con uno degli attaccanti più forti del campionato. Come si può fermare Dusan Vlahovic?

“Stiamo preparando con cura la sfida con la Fiorentina, anche grazie all’aiuto del nostro Match Analyst, Alessio Chiarin, che ci aiuta molto anche attraverso la realizzazione di video dedicati. Vlahovic è un attaccante completo che sta iniziando quella che si prospetta una grande carriera, ed in questo momento è uno degli attaccanti più forti in Serie A. Noi sappiamo che dobbiamo ragionare di squadra come fatto finora con Milan, Napoli o Cagliari, per contrastare giocatori di spessore come quelli viola. Abbiamo dimostrato che comportandoci da squadra possiamo rendere la vita difficile a tutti”.

Infine un commento sugli obiettivi, personali e di squadra:

“A livello personale, credo che la mia crescita sia per gran parte merito di mister Zanetti; mi ha aiutato tanto non solo sotto l’aspetto tecnico e tattico, ma anche dal punto di vista caratteriale. Mi sento cresciuto e maturato, non solo come calciatore ma soprattutto come uomo e mi fa piacere essere considerato un punto di riferimento per i più giovani. La Nazionale è un sogno che ho da quando sono bambino, così come lo era giocare in Serie A. Il livello durante l’era Mancini si è alzato notevolmente, ci sono giocatori fortissimi e la squadra ha una forte identità. Nel calcio non si mai, so che devo lavorare tantissimo e ripeto, per ora resta un sogno, poi nel futuro non si può mai sapere”.

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