Aveva solo 62 anni, Gian Piero Ventrone. Era il miglior preparatore atletico in circolazione, ma una malattia fulminante non gli ha lasciato scampo né la possibilità di aggiungere successi a una carriera esemplare, sempre al vertice.
Fortemente voluto proprio da Antonio Conte, Ventrone al Tottenham aveva rivoluzionato la preparazione dei giocatori portandoli ad un livello insospettabile. Fecero notizia i suoi allenamenti duri, rigidi che misero alla prova i calciatori del club inglese.
Con Conte e Fabio Paratici ha toccato risultati incredibili, nonostante la difficoltà patita. Ma la sua carriera è stata ben altro: nel suo curriculum figurano la Juventus, l'Ajaccio e esperienze di grande impatto che lo hanno reso il più stimato nel suo campo.
Giovedì mattina la notiza della sua scomparsa, avvenuta nella notte a Napoli - sua città natale - all'ospedale Fatebenefratelli ha colto in tanti impreparati. la sua riservatezza e la discrezione avevano imposto il silenzio, nel rispetto della volontà anche della famiglia.
Nel suo passato, oltre alla Juventus, anche l'avventura con fabrizio Ravanelli all'Ajaccio.
Napoletano, molto legato a Marcelo Lippi fu proprio l'allenatore a volerlo a Torino e a lanciarlo ai vertici del calcio italiano e internazionale. Rimase lì anche con Ancelotti, poi si spostò altrove. La Juve gli rimse nel cuore, come il rapporto con quei campioni dell'epoca, da Ravanelli a Cannavaro a Conte.
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