Il presidente del Verona Maurizio Setti ai microfoni di Sky ha palato della questione Balotelli: “Tutti noi non abbiamo sentito nulla. Io, purtroppo, so come funziona, ma era stata la prima cosa quando sono arrivato otto anni fa a Verona. Posso solo dire che i tifosi veronesi sono particolari e hanno un modo di fare simpatico di prendere in giro la gente, ma il razzismo non esiste e se esiste noi siamo, chiaramente, i primi che lo condanniamo. A giocare a calcio davanti a 20mila persone, se due persone possono aver detto qualcosa di diverso ci può stare, li prendiamo e li impicchiamo davanti a tutti. Io non ho nessun problema, perché condanno fermamente tutto questo. Però, se tutte le volte vogliamo estremizzare e, tra virgolette, fare in modo che ci vogliamo ricordare di Verona di 30 anni fa quando, magari, il razzismo era un qualcosa di un po più grave e attivo per tutti, allora va bene, ma se no, se vogliamo fare il calcio moderno ai giorni nostri, noi siamo un club, una società e un pubblico che ha assolutamente nel DNA lo sport puro e noi abbiamo tantissimi giocatori di colore, dai ragazzini fino alla prima squadra e, quindi, il razzismo lo condanniamo assolutamente. Ma ripeto, e ribadisco, oggi non si è sentito assolutamente nulla in campo”.
“Balotelli ha sentito qualcosa?Benissimo, però c’è un problema; ripeto, se due persone fanno si che i giornalisti ne prendano spunto per fare degli articoli importanti sul razzismo, bisogna che li facciano in altri luoghi, non a Verona. Questo, è fuori discussione. 20mila persone allo stadio, sicuramente, non possiamo gestirle, fare lo screening a ognuno che entra e chiedere cosa pensa del razzismo. Penso che siamo assolutamente in linea con tutto il resto dell’Italia e del mondo e che a Verona, da otto anni che sono qua io, e lo si può andare a constatare, siamo sempre stati bravi, sotto questo profilo, e abbiamo lavorato bene. Ripeto, il nostro pubblico, la nostra curva, è ironica, ma non è razzista”.
Sui rimedi: “Le formule sono molto semplici, riuscire a individuare le persone singole e radiarle dal calcio. Questo, forse, aiuterebbe a fare in modo che anche gli altri non facciamo certi gesti o dicano certe frasi. Io vorrei solamente dire che conosco Mario, è un ragazzo sensibile ma, sicuramente, oggi, per come era la partita, com’era la situazione del Brescia, diciamo che, forse, qualche cosa gli è andata oltre. Stavamo giocando, non c’era niente, ma è chiaro che se un giocatore importante fa un gesto così, viene raccolto di più dai giornalisti. Se lo facesse un ragazzino, o Salcedo dall’altra parte, si ripartirebbe a giocare un minuto dopo. Quindi, io credo che stiamo ingigantendo qualcosa che, ripeto, oggi a Verona non è assolutamente successo. A me spiace che anche uno solo abbia fatto una roba del genere, se c’è stato. Ma oggi non possiamo dire assolutamente nulla sul comportamento dei nostri tifosi”.
SPORTAL.IT