In conferenza stampa, Nick Kyrgios ha parlato così in vista della finale di Wimbledon: “Giocavo a Canberra, su dei campi orribili. Guardate dove sono arrivato: alla finale di Wimbledon. Spero possa essere d’ispirazione per ogni bambino che è fuori dal giro giusto o che riceve commenti negativi, spero che significhi che è possibile: non smettete di crederci, dovete credere in voi stessi”.
Il ritiro di Nadal ha facilitato il compito a Kyrgios: “Non è il modo in cui volevo arrivare alla finale, volevo giocare la partita contro Nadal. Ho scoperto del suo ritiro ieri sera, a cena: il primo sentimento che ho provato è stato simile a una delusione, tutte le mie energie erano su come affrontare la partita. Spero di rivederlo presto nel circuito. Avevo trovato una buona routine. Ovviamente subito la gente ha detto: ‘Ecco, ha un giorno in più di pausa’. Ma è un po’ uno shock per me, perché avevo giocato tante partite e improvvisamente mi ritrovo con tre giorni liberi.
Da un certo punto di vista oggi non poter giocare cambia un po’ le cose: arrivare in finale senza aver giocato la semifinale leva un po’ di adrenalina. Ma cerco di vederci il lato positivo: posso riposare il mio fisico. Ieri avrò dormito un’ora in tutto per via di quel che è successo e per l’eccitazione, ho avuto un po’ d’ansia. E sono abbastanza nervoso, cosa che non sono mai di solito”.
Kyrgios non ci sperava: “Non pensavo che a 27 anni sarei riuscito ad arrivare qui. Ora però ho la mia chance. Il mio rapporto con il tennis? Non lo so. Ci sono delle volte che odio questo sport, delle altre in cui penso di essere una delle persone più competitive che si siano mai viste. Più che il tennis mi piace proprio competere, che sia con il mio Nintendo o quando gioco a basket. Una cosa è certa: che vinca o che perda domenica sarò contento”.
Infine, Kyrgios ha spiegato il suo rapporto con Djokovic, avversario in finale: “In questo momento abbiamo una specie di ‘bromance’, è una cosa piuttosto strana. Tutti sanno che per un bel periodo non ci stavamo simpatici, diciamo così. Ma penso di essere stato l’unico giocatore a prendere le sue difese per quello successo in Australia. E penso che lì ci siamo guadagnati il rispetto. Come quando hai un momento di crisi nella tua vita e qualcuno ti viene in aiuto. Adesso ci scambiamo messaggi su Instagram e cose di questo tipo. A inizio settimana mi ha detto: ‘Spero di vederti domenica in finale’”.