Ad Atletica Tv, Marcell Jacobs ha svelato il suo sogno: “Ripetersi a Parigi 2024 con altri due ori. Fossi arrivato secondo a Tokyo avrei fatto tutte le gare. E invece, tornato a Roma, ho avuto un calo di energie improvviso, più mentale che fisico. Mi elogiano tutti, c’è solo un giornale che non lo fa, ma non mi tocca minimamente. Stanno rosicando e basta. Conosco tutti i sacrifici che ho dovuto fare, quello che pensano mi importa poco”.
Il bresciano ha lanciato la sfida a Bolt: “È il mio idolo, ho iniziato a fare atletica per lui, mi ha dato le motivazioni. Non ha ancora risposto alla sfida che gli ho lanciato a rubabandiera, ma posso batterlo, adesso ha messo su un po’ di pancetta…”.
Prossimo appuntamento importante i Mondiali 2022 negli Usa, Jacobs non vede l’ora: “Gli americani vorranno mangiarmi vivo, ma io vorrei fare lo stesso con loro. I Mondiali indoor a metà marzo a Belgrado? Il 6.47 dello scorso anno nei 60 è molto migliorabile, basti pensare che nella finale dei cento a Tokyo sono passato in 6.41 senza vento. Le indoor non sono la mia specialità preferita però arriverò a Belgrado per dare il massimo e trovare il giusto feeling. È ai Mondiali di Eugene, in luglio, che voglio essere al 110% e sono sicuro che ci arriverò con tutta la determinazione del mondo. Non ho smesso di avere fame, corro per portare a casa tanti altri risultati. Adesso che ho raggiunto il sogno dell’oro olimpico, tutto quello che viene dopo è divertimento”.
Jacobs vuole continuare a volare, ma non sa fino a quanto può arrivare: “Il mio 9.80? È di nuovo alla portata. Ma non dico quanto farò per non pormi limiti”. Infine, il campione olimpico ha lanciato una stoccata per la mancata nomination ai World Athletics Awards: “Non ricordavo esistesse questo premio, sono rimasto un po’ amareggiato ma mi importa poco, contano i fatti: ho due medaglie d’oro dentro casa”.
Proprio in giornata sono stati nominati i vincitori ai World Athletics Awards: miglior atleta donna a Elaine Thompson-Herah (Giamaica), miglior atleta uomo a Karsten Warhom (Norvegia), miglior promessa donna a Athing Mu (USA), miglior promessa uomo a Erriyon Knighton (USA). Infine un po’ d’Italia: Gianmarco Tamberi ha vinto il Premio Ispirazione con Mutaz Essa Barshim (Qatar), per aver trionfato insieme nel salto in alto. Una consolazione amara per gli azzurri, dopo aver impressionato a Tokyo 2020.