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50 anni fa la tragedia di Meroni

Il calciatore del Torino e della Nazionale morì investito da un'auto. Aveva solo 24 anni.

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50 anni fa la tragedia di Meroni Fonte: 123RF

“Molti dicono che lo sia un tipo strano, ma In fondo non è vero. Non poso da ‘beatle’ (in quegli anni i Beatles furoreggiavano, ndr), sono cosi par natura. Prima di dedicarmi al calcio, professionista facevo il disegnatore di cravatte e di foulard presso una ditta di Como. MI piaceva Intrecciare fili di seta con altri fili di seta di diverso colore. Sulla carta naturalmente, ma era come se lo facessi sul tessuto. Mi divertivo e mi diverto oggi a dipingere quadri ed a giocare al calcio. Sinceramente come pittore valgo pochino, come calciatore lascio giudicare a voi”. Gigi Meroni si descriveva così in un’intervista concessa un anno prima della sua tragica scomparsa, avvenuta il 15 ottobre del 1967, cinquant’anni esatti fa.

La ‘Stampa’ ricostruì la tragedia attraverso l’interrogatorio degli automobilisti coinvolti nella disgrazia. “Meroni e Poletti (altro calciatore del Toro, ndr) attraversavano il corso; sulla linea di mezzeria si sono fermati, Meroni ha fatto un passo indietro. Una ‘124’ che giungeva da piazza Solferino lo ha scaraventato contro una ‘Appia’ che arrivava in senso contrario. Il calciatore era entrato in un bar per telefonare alla moglie Il referto di morte parla di frattura bilaterale del femore, frattura del bacino, fratture costali, frattura della base cranica. Altre gravissime lesioni agli organi interni sono state rilevate dall’autopsia. I soccorritori lo hanno raccolto agonizzante: si è spento un’ora dopo all’ospedale Mauriziano senza riprendere conoscenza. La disgrazia è avvenuta alle 21,30 di domenica, per una singolare fatalità: Meroni non aveva in tasca le chiavi dell’alloggio di corso Re Umberto 53, dove era andato ad abitare da poco con Cristiana Arnone”.

Meroni aveva 24 anni, giocava con la maglia numero 7 ed era un calciatore estroso e imprevedbile. Prima di indossare la casacca granata aveva portato quelle del Como, la squadra della sua città, e del Genoa. 6 le presenze in Nazionale, con due reti, realizzate contro la Bulgaria (e quel giorno segnò anche Georgi Asparuhov, calciatore simbolo dei balcanici, anch’egli morto giovane in un tragico incidente stradale) e contro l’Argentina.

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