Matteo Bernasconi non c’è più. L’alpinista e guida alpina, 38 anni appena, è scomparso la scorsa notte travolto da una valanga nel Canale della Malgina, Pizzo del Diavolo, in Valtellina. Il suo corpo è stato ritrovato alle 2 della scorsa notte e la notizia si è diffusa rapidamente nell’ambiente alpinistico.
Matteo Bernasconi, una vita dedicata alla montagna
Originario di Como, classe 1982, il Berna, così era conosciuto da tutti, era entrato a far parte dei Ragni della Grignetta nel 2003, prima di diventare Aspirante Guida Alpina (2009) e Guida Alpina (2011), trasformando la sua passione smodata per la montagna in una professione verso cui nutriva rispetto. Lascia la compagna, da cui aveva avuto una bimba di due anni.
L’incidente, come riporta Lecco Notizie, è avvenuto nel Canale della Malgina, Pizzo del Diavolo, in Valtellina, noto itinerario scialpinistico. Nella serata di martedì, sono scattate le ricerche e il corpo senza vita è stato individuato intorno alle 2 di notte. Il ritrovamento dell’auto all’imbocco della valle, nel comune di Castello dell’Acqua (SO) ha permesso di concentrare le ricerche in quell’area.
I messaggi di saluto degli amici su Facebook
Alpinista esperto, seguito su Facebook da molti appassionati che gli hanno dedicato un messaggio, nel 2008 con il valtellinese Fabio Salini aveva compiuto la settima ripetizione assoluta e la prima ripetizione italiana della leggendaria via dei Ragni aperta nel 1974 sulla Ovest del Cerro Torre. La sua avventura è stata documentata con dovizia con degli scatti spettacolari, che aveva pubblicato con puntualità su Facebook.
Sulla sua pagina tanti i messaggi di cordoglio sotto l’ultimo video postato da Matteo: “Saremo per sempre lì tutti insieme… sotto quella pioggia… quelle pareti… scalando… ridendo a crepapelle… mangiando e bevendo birra… ciao Berna”. “Ciao Berna!”. “Il mondo sentirà la mancanza del tuo sorriso!”, alcuni dei post lasciati da ammiratori e amici dell’alpinista.
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