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Ancelotti: Sono il più forte d'Italia...a tressette

Il confronto con Sarri non l'ha mai sofferto ma ora ha stregato tutti

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Ancelotti: Sono il più forte d'Italia...a tressette Fonte: Ansa

“Sono rimasto sorpreso quando sono stato contattato, perchè Sarri stava facendo bene e non pensavo andasse via, ma ho accettato subito il Napoli”. Ospite di un forum al Mattino Carlo Ancelotti parla di tutto, del momento felice della squadra, del suo arrivo in città e del confronto con il suo predecessore: “Non mi ha mai dato fastidio, Sarri lo conosco benissimo, è stato molto amato, ha fatto un gran calcio con il Napoli che comandava tutte le partite. Dietro c’è un lavoro di tre anni e ho trovato giocatori che hanno tante conoscenze. Non è stato difficile far capire che c’ero io e non c’era più Sarri, il ritiro in montagna ci ha aiutato, i giocatori hanno capito la mia idea di giocare più in verticale e di sfuttare tutto il campo per attaccare, non c’è stato bisogno di fare dei corsi”.

MERCATO OK – Si parla anche del presidente che definisce “vulcanico, generoso, con lui non si parla solo di calcio anzi è l’argomento che tratta meno con me, è molto infortunato su tutto, è un piacere passare una serata con lui e la famiglia. La firma per altri tre anni aggiunti? Una mia battuta a Ischia che lui ha raccolto, se vuole sto qua. A tressette? Gli faccio credere di essere bravo ma io sono il più bravo d’Italia. Che non abbia investito sul mercato è un falso storico, ha preso Meret, Verdi e Fabiàn, Malcuit non ce li hanno regalati, poi la rosa che c’era era già buona”. Lui però l’ha migliorata cambiando anche tanti ruoli ai giocatori: “Io sono orgoglioso solo quando la squadra gioca bene. La scelta di Insigne nasce dal fatto di renderlo più fresco da accentrato, per togliergli un po’ di lavoro”.

IL TURNOVER – Passare da allenare Ibra, Ronaldo e Maldini a giocatori meno famosi non è stato difficile per lui: “La gestione è sempre la stessa, anche gestire i campioni è semplice. Chiaramente la gestione globale è più complicata, non avevo mai fatto una rotazione così ampia prima: se io ho Ronaldo e dietro di lui uno con minore qualità, magari qualche volta lo faccio anche riposare ma qui è diverso. Il livello è molto più competitivo ruolo per ruolo, se gioca Hamsik o Diawara non cambia niente, in questo la gestione cambia da squadra a squadra”. In estate tutti mettevano il Napoli dietro nelle griglie di partenza: “In estate si va dietro al nome, il Milan aveva preso Higuain, l’Inter Nainggolan e la Juve Ronaldo mentre il Napoli aveva preso uno sconosciuto come Fabian Ruiz e un portiere molto giovane. Quando non si cambia tanto però ci sono dei vantaggi”. Nel doversi definire di sé dice: “Sono troppo paziente, ma il mio più grande pregio è…la pazienza. Io sono stato paziente con tanti presidenti, ho avuto discussioni con Abramovich, con Berlusconi, con Florentino ma ho allenato questi squadroni e ci sono stato perchè mi hanno voluto loro. Certo Napoli è più bella, per capirne la bellezza venite a Monaco e a Londra e poi capite la bellezza di Napoli”.

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