La prima edizione del Mondiale per club è agli archivi con il trionfo a sorpresa del Chelsea ai danni dei campioni d’Europa del Psg. Ed è tempo di bilanci. Per Gianni Infantino è iniziata “l’età dell’oro del calcio”, mentre non la pensa così Jurgen Klopp, secondo cui la neocompetizione è “una follia”. Tra pro e contro, il voto finale è appena sopra la sufficienza. Perché l’idea di base è senza dubbio buona, ma tante, troppe cose, vanno ancora migliorate.
- Mondiale per club: il bilancio della prima edizione
- Il pagellone: che cosa ha funzionato
- Che cosa non ha funzionato
- Top e flop: chi ha convinto e chi ha deluso
Mondiale per club: il bilancio della prima edizione
Lo scetticismo generale è stato spazzato via soprattutto dall’ultimo parte di torneo, quando si è entrati nel vivo con la fase a eliminazione diretta che ha dato vita a incontri più emozionanti e di livello.
Il 4-3 dell’Al Hilal di Inzaghi al Manchester City agli ottavi, l’exploit della Fluminense, il poker del Paris Saint-Germain al Real Madrid in semifinale e, ovviamente, l’epilogo che nessuno poteva immaginare: il trionfo schiacciante del Chelsea di Enzo Maresca nell’ultimo atto al MetLife Stadium contro i campioni di Francia e d’Europa che puntavano a rendere memorabile la loro stagione.
Il pagellone: che cosa ha funzionato
Dalla Trump Tower sulla Fifth Avenue di New York un euforico Infantino ha esaltato i numeri della prima edizione del Mondiale, che ha “generato oltre 2 miliardi di dollari di fatturato. Ciò equivale a 31 milioni di dollari a partita. Nessun altro torneo per club si avvicina a queste cifre”. Ed è questo l’aspetto che il numero uno della Fifa ha rimarcato alla vigilia della finalissima, circondato da leggende del calcio come Roberto Baggio, Alex Del Piero e Ronaldo.
Oltre al lato puramente economico, va sottolineato anche che la competizione è stata offerta in tv in maniera gratuita ai tifosi che non hanno potuto raggiungere gli States e che con il passare degli incontri oure gli stadi si sono riempiti dopo averne visti diversi semi-vuoti. “Abbiamo avuto una media di 40.000 spettatori a partita. E non esiste un campionato che raggiunga tale media, a eccezione della Premier League”. Vincente l’idea di coinvolgere le superstar del passato così come ha messo tutti d’accordo la bodycam applicata agli arbitri, promossa pure da Collina. Il resto lo hanno fatto in campo le 32 protagoniste del Mondiale.
Che cosa non ha funzionato
Il Mondiale si è giocato al termine di un’annata stressante per i calciatori, che hanno dovuto far fronte anche dall’aumento del numero delle partite per la riforma delle coppe europee. Molte squadre si sono presentate negli Stati Uniti in condizioni fisiche precarie e lo stesso Infantino ha ammesso che il problema dei calendari va risolto per tutelare i calciatori. A condizionare negativamente l’esperienza americana anche altri fattori, che hanno scatenato polemiche feroci.
Per facilitare le dirette tv in Europa, infatti, molte partite sono andate in scena in tarda mattinata, quando la colonnina di mercurio registrava temperature insopportabili. Non solo il caldo, però. Si sono registrate anche sospensioni di partite per allerta meteo così come prevedono le stringenti normative degli Usa. Klopp ha definito il Mondiale “una follia”, esagerando. Però, bisogna lavorare per rodare la macchina. Tra i pro e i contro, il voto finale potrebbe essere 6,5.
Top e flop: chi ha convinto e chi ha deluso
Top
- Cole Palmer 8: Eroe della finalissima con la doppietta grazie alla quale il Chelsea è riuscito ad asfaltare il Psg.
- Thiago Silva 7: Leader e trascinatore della Fluminense capace di spingersi fino alla semifinale del Mondiale. La sua esperienza si è rivelata preziosa nei successi contro Inter e Al Hilal.
- Gonzalo Garcia 7: Con Mbappè tornato titolare solo in occasione della disfatta col Psg, il giovane attaccante del Real Madrid ha rubato la scena ai più illustri compagni di squadra laureandosi re dei bomber del torneo con quattro gol insieme con Di Maria, Guirassy e Marcos Leonardo.
- Fabian Ruiz 7: Finale a parte, lo spagnolo ex Napoli ha dimostrato di essere uno dei migliori centrocampisti in circolazione.
Flop
- Messi 5,5: Un lampo su punizione, e poco altro.
- Vinicius 4,5: Dalle stelle alle stalle: il brasiliano del Real è arrivato spompato al Mondiale. Da un campione del suo calibro è lecito aspettarsi tutt’altro rendimento.
- De Vrij 4,5: Disastrosa la sua prova agli ottavi contro il Fluminense. Il ko dell’Inter è stato propiziato proprio da un suo errore.
- Herrera e Figal 4: Come le quattro giornate di squalifica rimediate. Sono questi due calciatori i simboli del fallimento del Boca.