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Andrea Fuentes, l'allenatrice che ha salvato Anita Alvarez a Budapest 2022: "Non respirava, aveva la mascella serrata"

L'allenatrice degli Stati Uniti, Andrea Fuentes, ha salvato la Alvarez finita sul fondo della vasca, svenuta: grazie a lei la sincronetta si è ripresa, dopo aver perso i sensi

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Se non avesse compreso l’entità di quanto stesse accadendo, lei che aveva provato sulla sua pelle quelle sensazioni prima, forse Anita Alvarez non sarebbe al sicuro, come lo è adesso.

Andrea Fuentes, la sua allenatrice, ha intuito prima dei bagnini che quei movimenti in Anita non erano affatto coreografici, ma l’immediata conseguenza dello svenimento che la stava trascinando, priva di sensi, sul fondo, nell’incredulità e nell’assenza di consapevolezza del resto del pubblico e del personale presente.

Il malore e lo svenimento di Anita Alvarez, salvata dall’allenatrice

Andrea Fuentes, probabilmente, ha salvato la vita della sua allieva prediletta, della reginetta del sincro statunitense che, come lei, porta un cognome che ricorda le sue origini ispaniche e che a Budapest ha perso coscienza durante la finale, per la quale aveva lavorato con sacrificio immane, vittima di un malore che l’ha colta in acqua.

Davanti agli occhi di allenatrice, compagne, pubblico e addetti ai lavori impietriti da quanto si stava consumando. Uno spettacolo che, in una manifestazione di questa portata, non ha poi così numerosi precedenti:

“Ho visto che invece di risalire stava scendendo e ho pensato: “qui sta succedendo qualcosa di strano”. Così mi sono buttata perché i bagnini non lo stavano facendo”.

Il salvataggio di Anita Alvarez: la testimonianza

Quando ha risollevato Anita, a quel punto aiutata anche da un ausiliario che l’ha raggiunta sul fondo, si è resa conto che la Alvarez non stava respirando. la descrizione dello stato in cui ha riportato in superficie la campionessa è spaventosa:

“È stato davvero un grande spavento — ha raccontato l’allenatrice —. Quando sono riuscita a prenderla in braccio, la sua mascella era serrata così forte che non respirava. Lì mi sono davvero spaventata. Ha continuato a non respirare per almeno due minuti. Ora comunque si è ripresa a sta bene”.

“Sì, un anno fa le è successo, ma non così gravemente. Comunque alla fine siamo riusciti a rianimarla e tutto è andato bene”.

Fonte: Getty Images

Chi è Andrea Fuentes, l’allenatrice di Anita Alvarez

Catalana di Valls, 39 anni, ex sincronetta vincitrice di due argenti olimpici a Pechino 2008 e di un argento e un bronzo a Londra 2012 con un passato polemico con la sua Federazione, oggi è allenatrice di una delle migliori ai Mondiali e dell’intero movimento.

Ma questo glorioso passato, per Andrea Fuentes, forse è un ricordo per addetti ai lavori e giornalisti sportivi, per chi l’ha seguita e ammirata e che però non ne aveva davvero mai compreso la fredda lucidità. Una arguzia e una lettura degli avvenimenti in pochi secondi, che ha salvato la vita di Anita, sprofondata sul fondo vasca.

Fonte: Getty Images

Il post su Instagram: come sta la campionessa

L’allenatrice ha usato termini meno drammatici, su Instagram, per ricostruire la sequenza che l’ha indotta, senza remore, a gettarsi in piscina e a trascinare Anita Alvarez verso l’alto, verso l’aria accollandosi il corpo totalmente abbandonato della campionessa statunitense, fino all’intervento del bagnino.

Meno forti, ma non certo alterati rispetto alla reale entità di quanto accaduto:

“L’esercizio di Anita è stata la sua migliore performance di sempre, ha spinto verso i suoi limiti e li ha trovati…”, ha scritto su Instagram, Andrea. “Anita sta bene, lo hanno detto anche i medici. Sono cose che succedono anche in altri sport: ciclismo, maratona, atletica… alcuni non arrivano al traguardo, alcuni lo fanno a fatica o svengono. Anche il nostro sport è molto difficile. Ma ora è il momento di riposare e recuperare”.

Dopo altri esami per approfondire e comprendere esattamente che cosa le sia accaduto, è in programma venerdì la prova libera a squadre.

Sulla presenza di Anita vige la totale incertezza, invece su quella di Andrea nessun dubbio: senza di lei non vi sarebbe il pilastro che tiene in piedi le fondamenta di questo team.

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