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Doualla non si ferma più: arriva un record impressionante. A 15 anni è la terza italiana di sempre dietro Dosso e Levoraato

L’Italia guarda oltre Jacobs e Tamberi: la stella Sioli, la sorpresa Bertelli. E i record di Doualla fanno sognare per il 2028

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Il futuro sorride alla nazionale italiana di atletica, la conferma arriva dalla Norvegia, da Bergen in particolare, dove si sono appena conclusi i campionati Europei Under23 con gli azzurri che sono stati grandi protagonista. Dopo le edizioni 2021 e 2023 che erano state molto fortunate, la nazionale si è saputa confermare ad alti livelli anche in questa edizione, con atleti che fanno sperare (e tanto) anche in vista di Los Angeles 2028. Ma arriva soprattutto dall’ennesima prestazione da record di Kelly Doualla.

I record di Doualla con vista Los Angeles

Era il debutto con la maglia della nazionale italiana, la prima volta in azzurro e Kelly Doualla ha approfittato dell’occasione per dimostrare di essere un vero e proprio astro nascente non solo dell’atletica italiana. La 15enne ha gareggiato al Festival olimpico della Gioventù Europea, e dopo aver preso le misure in batteria e in semifinale, ha deciso di aprire il gas in finale dove si è andata a prendere la medaglia d’oro con il tempo di 11”21 che vale il record europeo under 18 ma che soprattutto la fa diventare la terza italiana più veloce di sempre alle spalle di Zaynab Dosso (11”01) e Manuela Levorato (11”14).

E’ inutile nascondersi: le grandi speranze azzurre ora sono molto concentrate su Doualla. La ragazza nata a Pavia che compirà 16 anni solo il prossimo novembre si è imposta all’attenzione di tutti a suon di record con l’ultimo di 11”21 che già la mette sulla cartina della velocità a livello internazionale. La regola del buon senso quando si parla di un’atleta così giovane vorrebbe non lasciarsi prendere dall’entusiasmo e non alzare troppo il livello delle aspettative ma i risultati fatti segnare negli ultimi mesi non possono far altro che far sognare anche in chiave Los Angeles 2028.

La stella Sioli

Il talento di Matteo Sioli si era già mostrato nel corso delle ultime stagioni, l’azzurro che è già stato argento mondiale Under 20, viene segnalato da tempo come una delle stelle nascenti del salto in alto maschile. A Bergen è arrivata una conferma molto importante anche perché parliamo di un ragazzo classe 2005 che in Norvegia ha rivaleggiato con avversari più maturi di lui. C’è la misura che lascia presagire traguardi importanti, quel 2.30 che rappresenta una soglia di eccellenza oltre che il record personale, e c’è il piglio con cui affronta le gare. A Bergen ha rischiato tantissimo di uscire alle prime misure, ma le stigmate del campione si vedono anche dalla sua capacità di reagire sui palcoscenici più importanti e nelle gare più difficili. La medaglia d’oro rivela che l’Italia è sicura di aver trovato l’erede di Tamberi.

La sorpresa Bertelli

Una sorpresa arriva per l’Italia dal salto con l’asta che nelle ultime stagioni a livello maschile non è stato benevolo nei confronti dei colori azzurri. In una disciplina dominata dal talento totale di Duplantis, la speranza è quella di aver trovato un atleta capace di riuscire ad arrivare a livelli internazionali anche a livello senior. Simone Bertelli si è andato a prendere l’oro a Bergen con un salto da 5,70, misura che comincia a essere di grande interesse. Non era un successo atteso per l’azzurro che però è in grande crescita e che ora sogna di poter arrivare a gareggiare anche al livello superiore.

Mihai și conferma, bravo Dentato

Ma da Bergen sono arrivati tanti risultati importanti con l’Italia che ha chiuso con tre ori, tre argenti e tre bronzi: la conferma arriva dalla marcia con la vittoria della bravissima Alexandrina Mihai, in una disciplina che ha visto anche l’argento di Emiliano Brigante e il bronzo di Giulia Gabriele. Dalla velocità ci si aspetta forse qualche risultato migliore soprattutto con le staffette ma ci si può consolare con il secondo posto di Damiano Dentato nei 200 metri. Risultati positivi anche dal mezzofondo con Giovanni Lazzaro di bronzo negli 800 e Pernici che chiude quarto dopo aver fatto segnare il record dei campionati in semifinale.

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