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Europei Apeldoorn, Iapichino rompe la maledizione: l'urlo che vale l'oro. Diaz trionfa nel triplo, Sioli è una rivelazione

Giornata da sogno per l’Italia agli Europei indoor di Apeldoorn: medaglie d’oro per Larissa Iapichino nel lungo e per Diaz nel triplo, bronzo di Dallavalle. Il 19enne Sioli terzo nell’alto, è l’erede di Tamberi

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

La prima medaglia d’oro, l’Italia piazza la zampata nella terza giornata degli Europei di atletica indoor in corso ad Apeldoorn in Olanda. La firma è quella di Andy Diaz, che dopo il prestigioso podio alle Olimpiadi di Parigi, sale sul podio per la seconda volta con la maglia della nazionale azzurra. Oro nel triplo con il compagno di squadra Andrea Dallavalle che conquista il bronzo. Dall’alto arriva una medaglia bellissima con il bronzo del 19enne Sioli. A completare la giornata da sogno ci pensa l’oro di Larissa Iapichino.

Iapichino d’oro: ma ora servono i 7 metri

Larissa Iapichino non aveva brillato nelle qualificazioni ma in gara l’azzurra dimostra subito di essere in palla. Il primo salto è quello della sicurezza con 6,71, il secondo lunghissimo ma nullo. Al comando c’è la svizzera Kalin con 6,90 e al terzo tentativo arriva la zampata vincente dell’azzurra che centra alla perfezione l’attacco alla pedana e trova un 6,94 che vale le medaglia d’oro. L’azzurra capisce subito che è un grande risultato e agli spalti urla: “Questa è la mia serata”.

Diaz decolla sull’oro, Dellavalle è di bronzo

Doveva essere una gara dalle forte tinte azzurre e così è stato. La gara di salto triplo agli Europei di Apeldoorn conferma le ambizioni azzurre con Andy Diaz che si conferma tra i leader a livello mondiale conquistando la medaglia d’oro, mentre Dallavalle si mette alle spalle un periodo molto negativo conquistando una medaglia di bronzo. Tra di loro si piazza il tedesco Hess che dopo un bellissimo salto di apertura a 17.43 non è riuscito a migliorararsi.

Andy Diaz conferma di essere uno dei migliori al mondo e lo dimostra con una misura di primissimo livello: il 17.71 vale il miglior risultato dell’anno e la conferma che anche in ottica Mondiali di Tokyo sarà uno dei grandi favoriti.

La soddisfazione di Diaz, la rinascita di Dallavalle

Grande convinzione nella parole di Andy Diaz che sin dal bronzo di Parigi non ha mai nascosto le sue grandi ambizioni: “E’ stata una gara divertente ma difficile. Faccio sempre innervosire Fabrizio (Donato, il suo allenatore), ho aggiustato la rincorsa e anche la mia ansia ed è arrivato il salto giusto per conquistare la medaglia d’oro. Il titolo? Io sono qui”.

Emozioni e soddisfazione per Andrea Dallavalle: “Sono molto emozionato, sono stati due anni veramente tosti. Fino a sei mesi fa non mi voleva neanche mia madre – dice scherzando – ora sono bronzo europeo. Potevo anche fare qualcosa di più, ma per essere marzo e la seconda gara dell’anno sono molto soddisfatto”.

L’Italia trova l’erede di Tamberi: Sioli sul podio

L’Italia ha trovato l’erede di Gianmarco Tamberi. Il salto in alto azzurro è più in forma che mai, lo dimostra l’ottima prova di Manuel Lando che fa segnare il suo personale salendo a quota 2,26 ma fermandosi solo al quarto posto e lo fa ancora di più con Matteo Sioli che conquista il bronzo facendo segnare il suo personale con 2,29 alle spalle dell’ucraino Doroshchuk e del ceco Stefela. Per il 19enne di Paderno Dugnano è la prima medaglia internazionale tra i senior e in questa stagione ha migliorato di 4 centimetri il suo personale.

Sfortunata Bruni, a un passo dal podio

Un po’ di sfortuna relega Roberta Bruni a un passo dal podio. L’azzurra è autrice dii una grande prestazione nel salto con l’asta riuscendo a valicare anche con margine quota 4,70. E al primo tentativo 4,75 va vicinissima al primo tentativo ma poi non riesce a trovare più lo spunto e per lei arriva un quinto posto che sa di amaro. Più in difficoltà Elisa Molinarolo che si fera a quota 4.55.

Azzurri fuori dalla finale dei 60 metri

Niente da fare per i velocisti azzurri con Baffour e Ceccarelli che non riescono a centrare la qualificazione nei 60 metri. Il 22enne di Genzano di Roma non riesce a trovare la stessa partenza del mattino ma chiude con un 6”67 che dimostra comunque la sua grande crescita nel corso degli ultimi mesi. Niente finale anche per il campione europeo uscente Samuele Ceccarelli che sembra un lontano parente dell’azzurro che ha battuto anche Jacobs. Soltanto sesto nella sua batteria con un 6”68 lontano dai suoi migliori tempi.

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