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Argentina, la notte di Messi: eguagliato Maradona, le lacrime di Scaloni

Dopo la disfatta contro l'Arabia Saudita l'Argentina si rialza stendendo il Messico nella notte del riscatto di Messi: ma la qualificazione è ancora da conquistare

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Due anni fa di questi tempi l’Argentina era un paese ferito, ma soprattutto perduto, privato all’improvviso dello sportivo più amato di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, della guida di intere generazioni, grazie al quale il paese aveva saputo raggiungere traguardi sportivi dal forte valore anche umano e storico ed il riferimento è a Messico 1986, il secondo Mondiale della storia della Seleccion, ma il primo dopo la dittatura e conquistato eliminando anche l’Inghilterra, rivale nella Guerra delle Falkland.

L’Argentina si rialza: Scaloni e lo staff tecnico scoppiano a piangere dopo la vittoria sul Messico

Ventiquattro mesi dopo il paese si ritrova ancora in lacrime, ma di gioia e di emozione per la vittoria sul Messico che ha ridato un senso al Mondiale in Qatar di Leo Messi e compagni dopo la clamorosa sconfitta al debutto contro l’Arabia Saudita. La qualificazione è ancora tutta da conquistare, ma durante e dopo la partita le lacrime per lo scampato pericolo si sono mescolate a quelle del ricordo di Maradona, proprio a due anni esatti dalla sua scomparsa. Ecco allora che dopo il primo gol alla Tricolor, segnato proprio da Messi e dopo il raddoppio di Enzo Fernandez il ct Lionel Scaloni e in precedenza il suo assistente Pablo Aimar non hanno saputo trattenere il pianto, sopraffatti dalle emozioni di una delle serate più delicate delle rispettive vite nel calcio.

Argentina, il riscatto di Messi: il doppio primato condiviso con Diego Armando Maradona

A completare il quadro da pelle d’oca è il fatto che proprio contro il Messico Messi ha eguagliato Maradona in due speciali classifiche, quella delle presenze in un Mondiale, 21, record assoluto per l’Argentina e quella dei gol segnati nella competizione, otto, a -2 dal recordman Gabriel Batistuta. Le possibilità per sopravanzare anche il Re Leone ci sono tutte, ma al termine del match che ha ridato vita e speranza a un intero popolo Messi preferisce tenere i piedi per terra: “È stata una partita molto difficile perché il Messico ha un grande allenatore ed è una squadra tecnica che sa gestire il pallone. Nel primo tempo c’abbiamo messo intensità, nella ripresa siamo riusciti a segnare. Ci eravamo messi in una brutta situazione anche se contro l’Arabia siamo stati puniti da due giocate isolate e ci hanno annullato tre gol per dei millimetri, ma comunque non cerchiamo scuse”.

Poi le parole da capitano e leader e un chiarimento sulle proprie condizioni: “Tanti ragazzi sono al primo Mondiale e purtroppo si è sentito nella prima partita, ma adesso inizia un altro Mondiale e siamo pronti. Oggi sono stati tutti fantastici, anche chi è entrato dopo. Ringraziamo i tifosi per il supporto. La mia caviglia? Non so perché se ne sia parlato così tanto, avevo solo preso un colpo, ma mi sono sempre allenato normalmente”.

Qatar 2022, Argentina: la qualificazione passa dalla Polonia, in agguato lo spauracchio Francia

Grazie alla vittoria sul Messico, che non batte l’Argentina dal 1994, la Seleccion è tornata padrona del proprio destino, affiancando a quota tre punti l’Arabia Saudita, a -1 dalla Polonia capolista.

Tutto è ancora possibile quindi in un raggruppamento che vedrà all’ultima giornata proprio lo scontro diretto tra i campioni del Sudamerica e Lewandowski e compagni. Un pareggio qualificherebbe entrambe solo qualora l’Arabia non vincesse contro il Messico o la Tricolor non la spuntasse con più di due gol di scarto, ma comunque da entrambe le parti sarà vietato fare calcoli: l’Argentina, infatti, sarà certa dell’eliminazione in caso di sconfitta e in ogni caso tutte cercheranno di evitare il secondo posto, sinonimo di incrocio con la Francia agli ottavi di finale.

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