Novak Djokovic non perde le speranze in vista degli Australian Open, lo Slam in cui ha trionfato più volte (9). Nell’ultima edizione, il campione serbo non ha potuto partecipare per la mancata vaccinazione contro il Covid-19, adesso l’ultimo vincitore di Wimbledon spera di rifarsi in modo da raggiungere in testa il rivale Nadal a quota 22 Slam.
- Australian Open, Djokovic è fiducioso
- Australian Open 2022, lo sfogo di Djokovic
- Djokovic sulla vaccinazione: "Importante la libertà di scelta"
Australian Open, Djokovic è fiducioso
Sulla questione, Djokovic ha mostrato fiducia: “Relativamente al tema Australia, ci sono alcuni segnali positivi, ma tutto ancora in via ufficiosa – spiega a Sportal -. Stiamo lavorando tramite i miei avvocati in Australia, c’è uno scambio con le autorità responsabili sul mio caso. Spero di avere una risposta nelle prossime settimane, qualunque essa sia, anche se spero sia positiva e che quindi io possa avere abbastanza tempo per prepararmi alla prossima stagione, sperando che inizi proprio in Australia. Voglio davvero tornarci, quello che è successo quest’anno ormai è storia, ora voglio solo giocare a tennis, è quello che so fare meglio. L’Australia è sempre stata il luogo in cui ho giocato il mio miglior tennis, i risultati parlano da soli, quindi sono sempre assai motivato a tornarci. Questa volta ancora di più”.
Australian Open 2022, lo sfogo di Djokovic
L’esclusione dello scorso anno ha insegnato tanto a Djokovic: “È stato un anno molto interessante e particolare. Mi sforzo sempre di ottenere cose positive da ogni esperienza, è una cosa fa parte del mio carattere e del mio approccio alla vita. Sono consapevole di tutto quello che è successo in Australia e del modo in cui le persone mi hanno trattato, non mi sembrava giusto ed è qualcosa che non ho mai sperimentato in vita mia. Questa situazione mi ha insegnato alcune lezioni preziose, lezioni su me stesso, sulla vita e su come dovrei andare avanti in questo mondo, specialmente nell’ecosistema del tennis”.
Djokovic però non dimentica e si sfoga: “Sono cadute molte maschere, per così dire. Durante questo processo è stato interessante per me osservare il modo in cui alcune persone si sono comportate nei miei confronti. Continuo ad andare avanti, motivato e ispirato. Amo questo sport, amo dare il massimo in ogni allenamento e torneo perché ogni giorno è diverso e c’è sempre un’emozione, un’incognita, una sfida. I giovani stanno arrivando, hanno fame di successo, quindi anche questo mi dà una motivazione in più”.
Djokovic sulla vaccinazione: “Importante la libertà di scelta”
Djokovic però mantiene la sua posizione sul vaccino e dichiara: “Rispetto il fatto che ognuno abbia un modo diverso di pensare quando si tratta della mia situazione e delle circostanze. Dopotutto, non ho mai offeso nessuno né cercato di essere irrispettoso in alcun modo. Ho sempre cercato di dimostrare che è importante che ognuno abbia il diritto e la libertà di scegliere. Per via delle decisioni che ho preso, sapevo che ci sarebbero state conseguenze come non poter entrare negli Stati Uniti, e basta. Per l’Australia è stato un caso diverso, io ho ottenuto un’esenzione, ma alla fine non ha funzionato.
Sappiamo cosa è successo, non voglio rivangare il passato ma nemmeno fare un passo indietro. Adesso sto aspettando di nuovo il permesso. È positivo che ora abbiano aperto le frontiere agli stranieri non vaccinati contro il Covid che viaggiano in Australia. Su di me c’è quel divieto, spero che venga revocato. Come ho detto, la situazione non è nelle mie mani, mi fido del popolo del governo australiano per ottenere una risposta positiva”.