In questo momento Sir Andy Murray, è in isolamento volontario, visto che già lo scorso febbraio era stato costretto a saltare la trasferta australiana a causa del contagio, ma stavolta sembra determinato ad esserci.
E molto probabilmente ci sarà visto che l’attuale N.134 ATP, non si era iscritto alle qualificazioni, ma aveva fatto capire che un invito sarebbe arrivato. Con un CV come il suo, un’esclusione da parte degli organizzatori sarebbe stata decisamente una sorpresa.
Nella storia degli AO, Murray ha raggiunto cinque finali a Melbourne (2010, 2011, 2013, 2015 e 2016), perdendo la prima contro Roger Federer e le altre quattro contro Novak Djokovic, con solo due set raccolti nelle sconfitte.
Tre anni fa, l’ex N.1 ATP sembrava pronto a ritirarsi, concludendo una conferenza stampa in lacrime, ma i fatti raccontano altro. Dopo l’operazione all’anca e il ritorno alle competizioni, seppur con obiettivi ridimensionati, Murray ha mostrato segnali confortanti durante l’ultima esibizione di Abu Dhabi.
Murray è fiducioso in vista della prossima stagione: “Ho giocato contro Evans, Nadal e Rublev. Tre stili diversi, tre abbinamenti di altissima qualità. È positivo che il corpo sia in ottime condizioni, che ho sopportato questa intensità di partite.
Certo, ci sono stati anche segmenti negativi, soprattutto nella finale contro Rublev. C’è del lavoro da fare, ma in generale posso ritenermi soddisfatto.
Amo giocare in Australia. Vorrei aver vinto una delle mie finali lì. Ho giocato la partita decisiva con Novak quattro volte e una semifinale brutale e ho perso una finale contro Federer.