È l’Australian Open dei match al quinto set, ma questa volta il lieto fine è tutto italiano. Dopo i ko di Matteo Berrettini, Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego, al termine di quattro ore abbondanti di lotta e dopo aver avuto un piede e mezzo sulla scaletta dell’aereo verso l’Italia Jannik Sinner entra tra i primi 16 del primo Slam della stagione piegando l’ungherese Marton Fucsovics dopo essere stato sotto di due set.
- Australian Open 2023, Jannik Sinner è agli ottavi di finale
- Sinner-Fucsovics, la partita: incubo Jannik nei primi due set
- Sinner, com'è maturata l'impresa contro Fucsovics: le sue parole
Australian Open 2023, Jannik Sinner è agli ottavi di finale
Sotto il caldo soffocante della tarda mattinata di Melbourne il numero uno del tennis italiano si regala un’altra partita pazza, che conferma forse come Jan debba ancora completare il salto di qualità, ma anche i passi avanti compiuti a livello caratteriale: forse una partita così il talento di San Candido l’avrebbe persa, anche contro avversari inferiori rispetto a Fucsovics, e invece un anno solare iniziato con il piede giusto ha già vissuto un potenziale momento di svolta.
A Melbourne si è visto un Sinner caparbio, volitivo e mai domo, come mai si era potuto ancora vedere agli Australian vista l’assenza di difficoltà nei primi due turni, ma anche più moderno a livello di gioco, coraggioso nello scendere a rete, efficace al servizio e freddo nei momenti decisivi. Ora per un posto ai quarti ci sarà da fare l’impresa contro uno Stefanos Tsitsipas in gran forma (e avanti 4-1 nei precedenti), ma le difficoltà fortificano e Sinner potrà provare a giocarsela.
Sinner-Fucsovics, la partita: incubo Jannik nei primi due set
I parziali di 4-6, 4-6, 6-1, 6-2, 6-0 rendono l’idea di un match folle, con tante partite al proprio interno. E se a Fucsovics si spegnerà la luce dal terzo set in avanti, complice un calo fisico, ma anche la crescita di Sinenr, Jan si dimentica di scendere in campo nei primi due parziali. La partenza è da incubo, tra le peggiori della carriera di un Sinner visibilmente e imprevedibilmente contratto, memore forse dei precedenti poco favorevoli con l’ungherese.
Doppio fallo al primo punto e subito servizio perso: arriva subito il controbreak, ma è un’illusione. Nuovo servizio perso al quinto gioco e questa volta Fucsovics, concentratissimo, porta a casa il set. Stessa musica nel secondo set, con break subito al terzo set e gran fatica nel tenere i successivi turni di battuta. Il controbreak del sesto gioco non cambia l’inerzia, perché nel game successivo Jannik perde ancora la battuta a zero. Fucsovics va sul 2-0 e a questo punto all’italiano serve l’impresa: praticamente impossibile visto il caldo insopportabile, la potenza muscolare di un avversario che sembra inscalfibile e i 31 errori gratuiti collezionati fino a quel momento.
Sinner, com’è maturata l’impresa contro Fucsovics: le sue parole
Qui però accade l’imponderabile. Non subito perché Sinner continua a soffrire sui propri turni di servizio, ma il break al secondo gioco è un segnale: di uno Jan che ha acceso la lampadina e di un Fucsovics che inizia inaspettatamente a spegnerla. Così da questo momento sarà un monologo dell’italiano, che vola 4-0 e chiude rapidamente il terzo set sul 6-1. L’ultimo segnale di vita dell’ungherese, subito sotto 2-0 nel quarto, sarà il controbreak immediato, ma Sinner adesso è un leone, domina sulla battuta dell’avversario e chiude 6-2, prima dell’apoteosi nel set decisivo vinto col bagel.
Ora ci sarà da recuperare la fatica psicofisica contro un avversario di ben altro livello, ma qualcosa sembra essere scattato nella mente di Jannik. Intanto è arrivata l’ottava qualificazione agli ottavi in 13 partecipazioni ad uno Slam, come Fabio Fognini e Adriano Panatta, ma Sinner è diventato anche il quinto tennista capace di entrare per la quinta volta di fila agli ottavi di uno Slam dopo leggende come Jim Courier, Pete Sampras, Rafael Nadal e Novak Djokovic.
Queste le sue prime parole dopo la vittoria: “Conosco bene Marton, ci alleniamo spesso insieme e sono contento che la mia tattica abbia funzionato, ma i primi due set sono stati durissimi, ho dovuto cambiare qualcosa, ero impreciso nelle chiusure anche se sentivo bene la palla. Abbiamo fatto tanto lavoro fisico nella off season e sono riuscito a reggere bene fino alla fine”.
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