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Djokovic si arrende: "Sinner e Alcaraz, adesso comandano loro". E svela il nome del nuovo coach dopo Murray

Il campione serbo pronto a ripartire dal torneo di Ginevra: le parole sui nuovi leader del circuito ATP e l'annuncio sullo staff tecnico per il Roland Garros.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Novak Djokovic riparte da Ginevra. Il campione serbo è tra i big ai nastri di partenza dell’ATP 250 svizzero, classico torneo di preparazione al Roland Garros. Dopo le delusioni e gli impacci della prima di stagione, Nole punta a rilanciarsi tra Parigi e Londra. Grande la curiosità legata al suo rientro, così come quella attorno al nome del nuovo coach dopo la separazione da Andy Murray. L’appuntamento in campo è per le 18, quando è stato fissato il match del secondo turno contro l’ungherese Marton Fucsovics. Il tecnico, invece, l’ha annunciato lo stesso Djokovic nella scoppiettante conferenza stampa di presentazione.

Djokovic, il coach è Vemic per Ginevra e Parigi

Nel corso della chiacchierata coi giornalisti svizzeri, Djokovic ha fatto anzitutto il punto sulle sue condizioni: “Ho giocato a Ginevra per la prima volta l’anno scorso, è bello essere qui. Il mio obiettivo adesso è recuperare qualche partita prima dell’inizio del Roland Garros, in considerazione del fatto che ho perso al primo turno sia a Montecarlo che a Madrid. La cosa migliore, di cui ho discusso col team, è giocare almeno un’altra gara prima di Parigi” E sul nuovo allenatore: “Al momento non lo sto cercando, mi sento a mio agio con le persone che mi sono attorno. Ho Dusan Vemic, sarà con me qui a Ginevra e al Roland Garros. E c’è Boris Bosnjakovic come analista e assistente”.

Nole: “Sinner e Alcaraz i nuovi leader del tennis”

Quindi le parole, un po’ a sorpresa, che sanno di passaggio di consegne, se non di definitiva abdicazione in favore delle nuove star del tennis mondiale, i giovanissimi – e agguerriti – Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. “La finale di Roma? Non l’ho vista tutta, solo la fine del primo set, pochi game in tutto. Alcaraz ha lottato per vincere il primo set, Sinner ha ceduto un po’ all’inizio del secondo. Hanno giocato a un alto livello, adesso comandano loro, sono i leader del nostro sport. La loro è la rivalità più importante, al momento, ed è un bene per il tennis avere come riferimento nuovi giocatori. Io sono contento che le cose stiano così, c’è anche Zverev, non dimentichiamolo. Negli ultimi vent’anni c’è stato entusiasmo intorno ai Big Four”.

La crisi di Novak e la ricetta per tornare al top

Invece Djokovic sembra in difficoltà, non solo a vincere tornei, ma addirittura a portare a casa qualche partita. “Questo è un capitolo diverso della mia vita, sto cercando di abituarmi. Sapevo che momenti come questo sarebbero arrivati, un giorno. Ho ancora voglia di vincere tornei dello Slam, di essere tra i migliori. Gioco per vincere trofei, per essere al top della forma prima del Roland Garros. Ho ancora forti motivazioni, devo però capire il mio corpo e ottimizzare le mie condizioni”. E ancora: “Sento di avere ancora le carte in regola per giocarmela in uno Slam, ma ho più alti e bassi rispetto a prima e devo accettarlo”.

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