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Sinner o Alcaraz? Mouratoglou si schiera: "L'unica eccezione è lui". E spiega il perché

Il super coach francese analizza su Instagram le caratteristiche dei migliori campioni del tennis moderno: e tra Jannik e Carlos prende una posizione chiara.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Qual è il profilo del campione perfetto, del tennista in grado di fare la differenza in uno sport che, negli ultimi anni, sembra essersi evoluto in maniera impressionante in direzione della potenza e della fisicità? Se l’è chiesto uno dei tecnici più influenti del panorama mondiale, uno che sul proprio profilo Instagram si è auto-assegnato un soprannome eloquente: “The Coach”. Stiamo parlando naturalmente di Patrick Mouratoglou, attuale allenatore di Naomi Osaka e – in passato – di stelle del calibro di Serena Williams, Stefanos Tsitsipas, Simona Halep e Holger Rune.

Djokovic, Sinner e gli altri campioni del tennis di oggi

In un video sul suo account social Mouratoglou, appunto, si è soffermato sulle evoluzioni fisiche dei migliori tennisti contemporanei. La costante? “Sempre più alti, sempre più magri”. Per il tecnico francese, nato l’8 giugno 1970 a Neuilly-sur-Seine, basta mettere in rassegna i grandi campioni degli ultimi anni per farsi un quadro chiaro della situazione. “Novak Djokovic, Jannik Sinner, Alexander Zverev, Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas: tutti magri, tutti molto alti, servono bene e sono in grado di generare grande potenza”.

“Più alti e più magri”: Mouratoglou e i nuovi tennisti

Per Mouratoglou questo tipo di corporatura ormai standardizzata è funzionale a un’esigenza sempre più pressante per il tennis di oggi: imprimere una velocità sempre maggiore alla palla. “Quando sei in grado di accelerare alla stessa velocità di qualcuno più piccolo di te, ma con delle braccia più lunghe, produci più potenza“, la spiegazione di Moratoglou che alcuni anni fa ha lanciato una fondazione, la Champ’seed Foundation, allo scopo di supportare economicamente le giovani promesse che ambiscono a entrare nel circuito.

Alcaraz unica eccezione: la spiegazione del super coach

Non solo i top: anche i giovani in ascesa vanno verso questo tipo di fisico. “Jakub Mensik è alto, lo stesso si può dire di Alex Michelsen, ma gran parte della nuova generazione è così. Tutti questi ragazzi hanno lo stesso corpo, compreso Joao Fonseca che ha un’incredibile potenza”. L’unico a distinguersi? Carlos Alcaraz. Lo spagnolo è il solo a sfuggire a questo tipo di omologazione che, secondo Mouratoglou, coinvolge lo stesso Sinner: “Tra i migliori al mondo, l’unica eccezione è Carlos“.

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