Nick Kyrgios parla di ritiro ma non solo del suo. Il tennista australiano si è lasciato decisamente andare nel corso di una chiacchierata con Patrick Mouratoglu. Una conversazione avvenuta nell’ambito del progetto UTS dell’allenatore che sembra aver convinto anche l’australiano. Alcuni frammenti della discussione tra i due avevano già fatto la loro comparsa nel corso degli ultimi giorni, ma la pubblicazione dell’intera conversazione porta alla ribalta nuovi argomenti.
Il ritiro di Djokovic
Tra gli argomenti trattati c’è anche il ritiro di Novak Djokovic. Il leggendario campione serbo sull’argomento ha offerto tesi discordanti, in alcune interviste ha fatto capire di essere a un passo dal prendere quella decisione, in altre invece ha decisamente allungato l’orizzonte. Ora è proprio Kyrgios a lanciare l’indiscrezione a seguito di una conversazione avuta con Nole nel corso di Indian Wells: “Penso che smetterà presto. Glielo ho chiesto quando eravamo negli spogliatoi. Gli ho chiesto perché fosse a Indian Wells e lui mi ha risposto: “Non lo so”. So che sta pesando il fatto di non poter passare più tempo con la sua famiglia. Non lo vedo continuare a giocare ancora a lungo e Parigi ha detto che era il suo ultimo Roland Garros. Per me non giocherà ancora a lungo soprattutto perché non sta vincendo più gli slam”.
Kyrgios pronto ad alzare bandiera bianca
Nel corso dell’intervista con Mouratoglu, Nick Kyrgios ha parlato anche di questo momento dopo la sua carriera. Dopo il rientro l’australiano si è dovuto fermare ancora una volta e ha saltato sia il Roland Garros che Wimbledon: “Ero ad allenarmi e il mio ginocchio destro ha cominciato a fare i capricci. Non potevo giocare la stagione sull’erba ma giocherò a Washington e nel tour americano. Ma ormai non c’è più molto, non penso di avere ancora tanto tennis davanti. Il mio fisico non può subire molto altro. Voglio tornare in forma, giocare quest’anno e poi vediamo per il futuro. Ma non posso giocare ancora a lungo. Sta diventando sempre più difficile soprattutto l’allenamento. Le partite sono facili ma l’allenamento tutti i giorni, i viaggi, quelli sono diventati la parte più pesante. E’ un po’ come successo a Rafa nell’ultima parte della sua carriera, non posso allenarmi per due mesi senza rimediare un infortunio. E quando succede non è più divertente”.
E poi alla fine fa la tanto attesa ammissione che riguarda anche Jannik Sinner: “Ormai gli scambi si sono allungati anche sul cemento, e anche quelli più grossi devono essere preparati a farlo. Ma che possibilità ho io in uno scambio lungo contro Sinner?”,