Un set per ingranare, due set per mettere la freccia e scappare. Cosa che a Matteo Arnaldi riesce benissimo al debutto nel Geneve Open, torneo 250 che nel caso del ligure fungerà da banco di prova in vista del Roland Garros. Hugo Gaston, come da previsioni, s’è dimostrato duro a morire, ma alla fine ha ceduto alla voglia di rivalsa del tennista di Sanremo, che s’è imposto per 6-7 6-4 6-4 guadagnandosi l’accesso agli ottavi di finale, dove dovrebbe ritrovare quel Fabian Marozsan col quale ha incrociato la racchetta in due occasioni ai tempi in cui i due giocavano prevalentemente nei circuiti minori, con Arnaldi uscito sempre vincitore (nel Futures di Antalya 2021 e nel Challenger di San Marino 2022).
- Finché la battuta va, tu lasciala andare...
- La remuntada di Arnaldi comincia dalle "piccole" cose
- Adattamento, resilienza e atteggiamento: così ha vinto Matteo
Finché la battuta va, tu lasciala andare…
Marozsan gli ottavi se li dovrà guadagnare domattina contro il brasiliano Karue Sell (numero 300 ATP), ma intanto c’è chi, come Arnaldi, s’è portato avanti col lavoro. Testa di serie numero 8 del torneo elvetico, il ligure ha saputo rialzarsi dopo aver dilapidato nel primo set l’opportunità di spingersi avanti, cedendo per 8-6 al tiebreak a un Gaston cinico e per nulla sprovveduto.
Gaston che peraltro s’era portato avanti di un break nel secondo set, quasi a voler mettere le mani su una partita che invece gli è sfilata via di mano sul più bello, anche se invero al servizio nessuno dei due è sembrato così centrato come il copione avrebbe richiesto (tre break ottenuti dal francese, 5 su 9 opportunità dall’italiano).
Finché il servizio ha retto, cioè nel primo set, nessuno s’è potuto muovere dai propri schieramenti di partenza: solido Arnaldi con la prima nel parziale d’apertura, dove colleziona due palle break nell’ottavo gioco, senza però riuscire a sfruttarle (due errori non forzati e Gaston ringrazia). Al tiebreak però gli errori Matteo li paga tutti a peso d’oro: sul 5-6 annulla una prima palla set con un ace, poi però commette due sbavature (25 errori gratuiti nel set!) e regala al francese il modo per andare sull’1-0.
La remuntada di Arnaldi comincia dalle “piccole” cose
Nel secondo set qualcosa si accende nella testa di Arnaldi (subito una palla break annullata), non prima però di assistere alla sfuriata di Gaston che nel sesto gioco approfitta di ben due doppi falli del sanremese per vedere lo striscione del traguardo ormai a un passo. Sul 4-2 la reazione dell’italiano è veemente: 8 punti consecutivi riportano la partita in parità, poi è ancora Matteo a dettare legge nei due game che chiudono in modo decisamente inatteso (per quel che s’era visto sino a quel momento) un set decisamente ad andamento ondivago, dove Gaston spreca due palle per il conto break prima di cedere alla prima palla set.
Il francese pare al gancio, tanto che cede la battuta anche nel gioco d’apertura del terzo set. Ma sul 2-0 è Arnaldi a incepparsi, riconsegnando il favore al rivale che ritrova la parità e poi, dopo aver ceduto ancora una volta la battuta, lo rifà nuovamente, complici anche percentuali bassissime al servizio da parte dell’italiano. Diventa una partita “a strappi”, nel senso che non c’è modo di risolvere il rebus, se non quando Matteo trova l’ennesimo break in risposta per poi chiudere i conti in un ultimo gioco finalmente libero da troppi pensieri.
Adattamento, resilienza e atteggiamento: così ha vinto Matteo
Nelle parole di Arnaldi a fine gara si capisce quanto la sconfitta subita a Roma contro Bautista-Agut all’esordio avesse fatto breccia nella sua testa, fino a togliergli più di una certezza acquisita precedentemente (vedi con i quarti a Madrid, battuto da Draper).
“Sono felice di essere riuscito a portare a casa una partita così complicata. Gaston è stato più bravo nel tiebreak del primo set, ma non posso dire di aver giocato male fino a quel momento. Chiaro che quando nel secondo set ho subito il break ho cominciato a cambiare atteggiamento, perché sapevo di non avere più margini d’errore. Ho spinto più che potevo e il piano ha pagato, sebbene poi nel terzo ci sia stato nuovamente da battagliare.
Era la prima volta che giocavo a Ginevra: ho trovato campi dove la palla salta molto, quindi le difficoltà aumentano per tutti. Spero di poter giocare meglio l’ottavo di finale, potendo avere un giorno intero per abituarmi meglio a queste condizioni”. Arnaldi è l’unico italiano in tabellone: sulla sua strada potrebbe trovare Djokovic nei quarti in un rendezvous di quanto visto a Madrid il mese scorso.