Ve la do io l’America, in salsa però contraria ai desideri. Quelli di Matteo Arnaldi e Flavio Cobolli, che contro due statunitensi hanno visto interrotta la loro corsa nel Mubadala Citi DC Open di Washington. A determinare le loro uscite di scena sono stati Taylor Fritz e Frances Tiafoe, che davanti al pubblico amico hanno trovati la chiave per volgere a loro favore due confronti che non sono neppure sembrati tanto equilibrati. Con Cobolli che magari ha pagato le fatiche dei viaggi intercontinentali degli ultimi giorni, mentre Arnaldi poco ha potuto contro la superiorità di Fritz.
- Arnaldi ci prova, ma questo Fritz non è battibile
- Cobolli paga dazio alla fatica: Tiafoe sfrutta l'occasione
- Medvedev ancora in corsa. Stasera a Umago c'è Darderi
Arnaldi ci prova, ma questo Fritz non è battibile
Insomma, sognavamo un derby in semifinale, invece il derby sarà tutto a stelle e strisce nei quarti, ma tra Tiafoe e Shelton. Come detto, la sconfitta di Arnaldi era comunque nell’ordine delle idee. Perché Fritz gioca a un livello decisamente elevato in questo periodo dell’anno, lui che predilige il cemento (non a caso lo scorso settembre arrivò in finale agli US Open, quando però Sinner non gli diede scampo).
Un’ora e un quarto di partita per ribadire valori e previsioni, senza troppi fronzoli: 10 ace per l’americano, 37 punti ottenuti con la prima di servizio nei 39 casi in cui è entrata, 4 palle break annullate tutte d’un fiato. Basterebbe questo per fare di Arnaldi un “martire con cognizione di causa”, perché in fondo il sanremese poco poteva fare per contrastare la superiorità del numero 4 del mondo. Nonostante abbia piazzato un vincente in più (25-24), la resa è stata inevitabile, complici anche 29 errori gratuiti che hanno pesato enormemente nell’economia del match.
A conti fatti però sono stati due i passaggi chiave: l’ottavo game del primo set, dove s’è disunito alla battuta e s’è fatto brekkare, e il settimo del secondo parziale, quando s’è ritrovato ad avere tre palle break che pure non ha sfruttato, finendo poi per perdere il servizio nel game successivo e concedersi senza colpo ferire. Arnaldi si consola con il rientro in top 40, anche se questa sera Darderi potrebbe superarlo qualora dovesse battere Ugo Carabelli nella semifinale di Umago.
Cobolli paga dazio alla fatica: Tiafoe sfrutta l’occasione
Cobolli a Washington aveva già fatto un mezzo miracolo presentandosi in campo contro Nishioka, e battendolo in due set (domenica scorsa aveva giocato a Bari la Hopman Cup). Contro Tiafoe non è riuscito a ripetersi, mostrandosi anche un po’ a corto di energie dopo i tanti spostamenti degli ultimi giorni.
Soprattutto nel primo set il romano ha faticato a tenere il passo della testa di serie numero 6 del torneo: il break e contro break dei primi due giochi illudono Flavio che poi incappa in ben 5 game dove sistematicamente viene surclassato dall’avversario, più in palla e più efficace soprattutto con il dritto.
Sbaglia tanto Cobolli che si lascia ipnotizzare dalle varianti tattiche di Tiafoe, che sale sul 2-0 anche nel secondo e trova il modo per annullare due palle break nel quarto gioco, di fatto riuscendo ad arginare ogni tentativo di rientrare nella partita da parte del tennista capitolino. I due match point annullati sul proprio servizio nel nono gioco consentono a Cobolli di provarci fino alla fine, ma il 6-4 finale non sorprende nessuno.
Medvedev ancora in corsa. Stasera a Umago c’è Darderi
A Washington il tabellone non prevede più italiani. Nei quarti Fritz sfiderà Davidovich-Fokina, e il vincente andrà a trovare in semifinale uno tra Shelton e Tiafoe. Dall’altra parte del tabellone avanza Medvedev, atteso dal confronto col francese Moutet, e avanza pure de Minaur, giustiziere di Lehecka e prossimo a sfidare Nakashima, che ha superato Norrie (che al secondo turno aveva battuto Musetti).
Le speranze di far festa per i colori italiani sono tutte riposte in Luciano Darderi, che alle 18,30 sfiderà Ugo Carabelli in una sorta di derby in semifinale a Umago, con Dzumhur e Taberner impegnati nell’altra semifinale del torneo croato, dove negli ultimi 9 anni hanno già vinto tre italiani (Fognini nel 2016, Cecchinato nel 2018, Sinner nel 2022 battendo Alcaraz in finale).