Dopo 1 ora, 49 minuti e 55 secondi è la squadra triestina Fast and Furio Saling Team, di Furio Benussi, a imporsi alla guida di Arca SGR e a porre fine alle ostilità, regalando a questa edizione della Barcolana un altro record, raggiungendo la sesta vittoria nella competizione e diventando il team più vincente di sempre.
Successo che suggella il rapporto tra Trieste e la vela e che ha saputo regalare anche una ventata, questa si, di gioventù e gender equality, considerando che a controllare il timone nell’ultimo tratto è stata la figlia Marta Benussi, fondamentale nell’aiutare la squadra a raggiungere i 5 nodi di velocità, raddoppiando l’andatura iniziale.
Trieste è da sempre una città conosciuta principalmente per due fattori identitari: la Bora e la Barcolana. Il vento e la vela, le raffiche ed una delle regate internazionali più famose al mondo.
- La bonaccia, scenica e problematica
- Il Golfo di Trieste vestito da gala
- Due colpi di scena, poi il podio
- L'elogio a Marta Benussi
La bonaccia, scenica e problematica
Eppure, ironia della sorte, capita spesso che in occasione della Barcolana alle due piaccia scindere il loro indissolubile ed imprescindibile legame, regalando una bonaccia, scenica per le fotografie dei turisti, ma problematica per l’evento.
Come spesso è accaduto nelle ultime edizioni, infatti, anche la 55esima celebrazione della gara, come sempre ambientata nel Golfo di Trieste, ha dovuto aver a che fare con una Bora silente capace di rallentare la regata.
Il Golfo di Trieste vestito da gala
Senza, tuttavia, abbassarne un tasso di spettacolarità garantito da una cornice impreziosita da 1.773 partecipanti, come comunicato dalla Società Velica di Barcola e Grignano, da un Golfo di Trieste vestito da gala con gli occhi del mondo addosso e dalla presenza dei Ministri Francesco Lollobrigida – a bordo dell’imbarcazione Prosecco Doc Shockwave3 – e Andrea Abodi, presente alla premiazione finale sul Molo Audace.
Al termine di una regata davvero problematica, iniziata con il classico colpo di cannone delle 10:30 ed entrata indissolubilmente nella storia per essersi dovuta interrompere già alla prima boa, una volta abbandonate tutte le speranze di godere di qualche refolo in grado di vivacizzarne i tratti.
Due colpi di scena, poi il podio
Impasse che ha però favorito colpi di scena inaspettati. Durante tutta la gara, infatti, le condizioni climatiche hanno favorito le imbarcazioni più leggere e dotate della chiglia basculante, per un rapporto peso – potenza tale da mettere in luce team come Maxi Jena di Milos Radonjic, Pegaso e Shining, al punto da impensierire momentaneamente le tre protagoniste annunciate: Arca Sgr, Prosecco Doc Shockwave 3 e Way Of Life.
Il podio ha rispettato i favori del pronostico con Prosecco Doc Shockwave 3, favorito dal proprio gennaker di enormi dimensioni, e Way Of Life rispettivamente seconda e terza dietro ad Arca.
L’elogio a Marta Benussi
Per un’edizione commentata così dal suo presidente Mitja Gialuz:
Le condizioni sono state difficili, ma aver visto una giovane velista (Marta Benussi) controllare Arca all’arrivo di una manifestazione così importante con centinaia e centinaia di barche e di spettatori credo abbia regalato uno scenario che non si vede da nessuna parte al mondo. Quindi è davvero il coronamento di un percorso che abbiam fatto di sensibilizzazione della vela sui giovani e sul ruolo delle donne all’interno delle imbarcazioni e meglio di così non poteva andare. Come sempre la Barcolana scrive i copioni più belli.