Federico Casarin, presidente della Reyer Venezia dal 2015, ha parlato oggi a La Gazzetta dello Sport in occasione dei 150 anni della società
“Vogliamo riproporre lo spirito e i valori di 150 anni fa adattandoli ai tempi di oggi. Ricordare il passato serve per valutare il presente e guardare al futuro. Il nostro progetto è iniziato nel 2006 quando Brugnaro, l’anima di questa Reyer e la persona a cui devo tutto come dirigente, ha rifondato il club che era in B-2. Da allora è diventato un impegno quotidiano che va oltre la partita e che continua a crescere a stretto contatto con tutta la comunità veneziana”.
Si parla anche del nodo palazzetto: “Anche per questo c’è un progetto legato al “Bosco di Venezia” presso il Quadrante di Tessera, vicino all’aeroporto. Esiste un rendering che comprende il nuovo stadio di calcio e nuovo palasport sui 10mila posti. La città di Venezia ha bisogno di un nuovo grande contenitore per esporre al meglio le proprie eccellenze. Non parlo solo di canestri. Qualcuno ha detto che la Reyer sta al basket come la Fenice sta alla cultura. Siamo pronti per questa sfida”.