La corsa solitaria di Brescia (per ora) non accenna a rallentare. Con la capolista che possa anche a Reggio Emilia e si mantiene in vetta, con la sola Venezia che sembra riuscirle a star dietro dopo l’incredibile vittoria ottenuta alla Segafredo Arena contro una Virtus un po’ pasticciona. E mentre Milano continua la sua lenta ma inesorabile risalita (anche senza play), l’Italia del basket ha riaccolto quell’Andrea Cinciarini che a Pesaro ha subito fatto capire di ricordare (e pure bene) come mettere in ritmo i compagni, sfornando 10 assist nella vittoria su Pistoia. Il derby campano vinto da Scafati su Napoli è la riprova che in questo campionato non c’è nulla di scritto, n’è di scontato: la volata per accaparrarsi un posto nei play-off è avvincente, e sotto le feste ci sarà da divertirsi.
Basket Serie A: i top della 12 giornata
- MIRO BILAN 9. Devastante il centro croato nel successo della capolista Brescia in casa di Reggio Emilia. Devastante soprattutto nel pitturato, dove ad accalappiare palloni (8 rimbalzi di serata, 6 difensivi) trova il modo per scuotere la retina a ripetizione, segnando 11 dei 14 tiri tentati. Un fattore assoluto nel bel mezzo di un equilibrio sottile, perché Reggio s’è dimostrata squadra di valore, e dopo aver rincorso per due quarti ha persino messo la freccia. Poi però Bilan ha ripreso a dettare il ritmo in attacco, forte anche di una capacità nel portar palla che in un centro è difficile da riscontrare. Faye gli ha preso la targa due volte, lui s’è vendicato con astuzia. E ha ricordato al mondo intero di essere un fattore a tutti i livelli. Benvenuti a Mirobilandia.
- RAYJON TUCKER 8. Quel possesso gestito male nell’ultima azione del quarto periodo non lasciava presagire nulla di buono. Ma Tucker ha saputo rimediare all’errore, e questo lo rende ancora più forte agli occhi del popolo della pallacanestro. Soprattutto così facendo ha fatto felici i tifosi della Reyer, passata a Bologna dopo un supplementare grazie anche ai 25 punti di serata del nativo di Charlotte, che ha trascorsi fugaci in NBA con quattro maglie diverse (Jazz, Sixers, Nuggets e Bucks) ma che in Laguna ha trovato la sua dimensione. Nel career high in LBA ci sono soltanto 5 errori su 13 tiri tentati, 5 rimbalzi e 3 assist, più un sacco di piccole cose di un’importanza capitale. La difesa virtussina lo soffre, lui non si fa pregare.
- PAULY PAULICAP 8. Treviso ha cambiato il proprio destino, perché da un mese a questa parte viaggia a un ritmo da primato (tre vittorie di fila). E ogni sera riesce a offrire un protagonista in più nella sua rincorsa alle zone placide della classifica. Pauly Paulicap è l’ultimo della serie: contro Trento domina a rimbalzo, mettendone in fila 19 (5 in attacco) nei 36’ in cui Vitucci gli chiede di restare sul parquet. Una prestazione dominante, resa ancor più evidente dalla capacità anche di attaccare il ferro (anche 13 punti). Quel 35 di valutazione vale da monito per i rivali: Pauly, origini haitiane e una passione per la cucina, ha preso le misure alla LBA.
- SIMONE ZANOTTI 7,5. Ha triplicato la media punti stagionale (da 6 a 17 punti), l’hanno battezzato in ogni modo e lui, con nonchalance, ha fatto sapere a Tortona che non avrebbe potuto commettere errore peggiore. Simone Zanotti è la sorpresa che non t’aspetti: glaciale come solo nelle serate di ghiaccio nelle vene, con il 7/7 in area e il 3/3 dalla lunetta col quale ha spinto la Vanoli Cremona verso la final eight di Coppa Italia, a cui adesso è vicinissima pure una Milano in progressiva rimonta. Missione oggi un po’ più vicina, figlia della partita perfetta dell’ala/centro di Torino, che proprio nella città dov’è nato vuol mettere piede a fine gennaio, essendo quella che ospiterà il programma di coppa.
Basket Serie A: i flop della 12a giornata
- TOMMASO BALDASSO 5. Tortona vede messa fortemente a rischio la presenza alla final eight di Coppa Italia, e certo la sconfitta di Cremona è un fardello pesante per la Bertram. Che nella serata in cui ha fatto a meno di Dowe ha ricevuto pochissimo da Tommy Baldasso, che ha tirato male dall’arco (2/10) e in generale non è mai riuscito a mettere in ritmo i compagni, tanto da fornire un solo assist in 33’ di partita. Una prova sottotono che somiglia a un’occasione sprecata, perché con la classifica che non è per nulla bella diventa complicato pensare che Ramondino possa concedergli altre occasioni quanto a minutaggio così esteso.
- DEVONTAE CACOK 4,5. Nella Virtus che qualche colpo lo sta perdendo sul suolo nazionale, il centro che dovrebbe (nelle intenzioni) non far sentire la mancanza di Mickey, o quantomeno mitigarne l’assenza, per ora continua a non convincere. Contro Venezia la sua partita dura appena 8’, il tempo che serve a Banchi per capire che è meglio cavalcare Abass da 4 e rinunciare al centro titolare. Non arrivano buoni segnali da Cacok, che sin qui s’è rivelato essere più una zavorra che un valore aggiunto.